N*E*R*D # In Search Of...

Innanzitutto bisogna fare una piccola introduzione per capire chi sono questi N*E*R*D. Si tratta di un progetto formato dai Neptunes, cioè Pharrell e Chad, che sono un famoso duo di produttori, e il loro amico Shay, tutti provenienti dalla Virginia. I Neptunes hanno prodotto molta gente famosa, dai suoni thug di Noreaga a Jay-Z e Mistikal, passando per Ol' Dirty Bastard, Kelis, Mary J e Janet. Il loro stile è molto particolare e spazia in varie direzioni che, in questo disco, ritroviamo mescolate a dovere, con ispirazioni che vanno da Stevie Wonder agli AC/DC. Il nome N*E*R*D sta per No One Ever Really Dies, ma ovviamente è anche il termine col quale vengono etichettati i secchioni un po' sfigati, quelli con gli occhialoni e il set di penne nel taschino della camicia per intenderci. I N*E*R*D hanno un loro modo di vedere la vita, hanno storie da raccontare e sono in cerca di qualcosa ("In Search Of...", il titolo dell'album), questo qualcosa è l'amore, la felicità, una bella ragazza da scopare, ma anche capire perché molte cose non vanno, perché molti fratelli fumano crack. Tutto questo si riflette nei testi di Shay, che non può essere definito un mc in senso stretto, in pratica non rappa, ma canta con uno stile molto scazzato e allo stesso tempo fluido e coinvolgente: proprio una bella voce. Quello che però fa di "In Search Of..." un grande album sono lo basi: non pensate di trovare delle hit da club, anzi, le sonorità sono molto particolari, diverse da quello che siete abituati a sentire. Il disco si può idealmente dividere in due parti: la prima formata da "Lapdance", "Brain" e "Truth Of Dare", la seconda da tutte le altre tracce. Le tre canzoni citate all'apparenza sembrano uguali, richiamano tantissimo "Super Thug" di Noreaga, con quei suoni elettronici ed ossessivi, in realtà sono ben distinte l'una dall'altra, con ritmi diversi, come "Truth Of Dare" che ha sonorità Rock con l'aggiunta della voce di Kelis e un po' di eco che dona un effetto straordinario. Le restanti canzoni sono tutte da ascoltare, da "Provider", che sembra una lenta ballata country, ad "Am I High", altra follia di suoni. Questo è un disco da avere, ma non scoraggiatevi se all'inizio non vi convincerà molto, è successo anche a me: solo risentendolo più volte mi sono reso conto della genialità dei Neptunes.