Limp Bizkit # Three Dollar Bill, Y'All $

Nel 1997 i Limp Bizkit hanno compiuto il passo definitivo nel processo di fusione tra l'Heavy Metal e il Rap. Dopo i Beastie Boys (che hanno anticipato i LB di quindici anni senza che nessuno l'abbia capito) e dopo la strana coppia Run DMC/Aerosmith ("Walk This Way", ricordate?), Fred Durst e soci hanno portato la contaminazione tra i due generi (o Crossover, che dir si voglia) alle soglie della perfezione. Tre musicisti spiccatamente Metal, un frontman cresciuto a pane e Rap e un dj old school (Dj Lethal, ex House Of Pain) non potevano non ottenere tale risultato: l'impatto sonoro è di una potenza devastante, i beat suonati sono supportati dallo scratch forsennato di Lethal e la voce di Durst alterna un flow inconfondibile con aggressioni vocali isteriche e rabbiose. La voce dell'intro ci esorta ad eliminare l'inquinamento (sonoro? morale? mah...) e a lodare il Signore (!) dopodiché eccoci nel mezzo di un apparente caos: "Pollution" e "Counterfeit" aggrediscono i timpani dell'incauto ascoltatore. Ma se si passa indenni questo battesimo del fuoco allora si potrà apprezzare a pieno il resto dell'album, in cui il gruppo esprime al meglio le sue potenzialità. Degne di nota "Nobody Loves Me", forse l'episodio meno vicino al Rap (o, detto all'inverso, più prossimo al Metal), "Sour", "Faith" (cover di George Michael), "Leech", che a me piace tantissimo, e infine "Everything", un viaggio psichedelico di ben sedici minuti. Sicuramente uno degli album più innovativi degli anni novanta, altrettanto sicuramente tra i più originali. Certo, chi ha conosciuto i LB solo con "Rollin'" o "My Way" rimarrà spiazzato (e forse deluso) da "Three Dollar Bill, Y'All $", io però lo consiglio vivamente a chiunque abbia voglia di qualcosa di veramente alternativo. Occhio che è dinamite...