DE LA SOUL - DE LA SOUL IS DEAD

Reviewed by Al-X
VOTO
(da 1 a 5)
: 4,5/5

L'autoironia, la capacità di non prendersi mai troppo sul serio, è una qualità che personalmente apprezzo molto negli esseri umani. Qui ve ne sono tre (numero perfetto, anzi, 'magico'), vengono da Long Island, si fanno chiamare Pos, Trugoy e Maseo, e di certo non hanno solo l'autoironia dalla loro parte. Nel loro secondo disco i De La Soul dimostrano di essere degli artisti capaci di reinventarsi completamente, senza per questo risentirne dal punto di vista creativo. Avrebbero potuto tranquillamente proseguire lungo il sentiero tracciato dal celeberrimo "3 Feet High & Rising", un esordio che ha dato loro fama e popolarità ovunque, oltre ad aver demolito numerosi stereotipi dell'Hip-Hop di quel periodo grazie al suono e all'attitudine innovativi con cui si sono presentati. Ma evidentemente il successo e l'immagine di mc's 'allegri e spensierati' (ad un'occhiata superficiale, ma c'era molto altro sotto...) sono andati loro stretti; perciò, due anni dopo, all'uscita del secondo album, hanno deciso di dichiararsi praticamente morti! "De La Soul Is Dead" rende chiaro questo concetto fin dalla copertina: un vaso rotto con delle margherite appassite, in netta antitesi ai colori sgargianti e ai fiori che spuntavano dappertutto sul disco precedente. La 'Da.I.S.Y. age' è ormai finita ed ha lasciato il posto ad una realtà più dura e difficile (ascoltate e seguite sul booklet la storiella a puntate del tipo che trova per caso un tape dei De La...). Come potrà il terzetto più 'fuori dal mucchio' dell'Hip-Hop americano farcela contro tutte quelle stupide regole non scritte che vogliono che il rap si basi solo su argomenti come 'papponi', 'pistole', 'droga' e che i rappers infarciscano i loro testi di oscenità e bestemmie? Come faranno i nostri eroi a superare l'ondata di cinismo e di chiusura mentale verso qualunque forma di espressione 'diversa dal solito'? Semplice: con l'intelligenza e l'ironia che li contraddistingue. "De La Soul Is Dead" è un album estremo, spiazzante, geniale, è un tritatutto dove ci sono finiti deliranti skits, fruscii di vecchi vinili e samples assurdi (tenete presente che dietro le quinte si aggira sempre quell'avanzo di manicomio di nome Paul Huston a.k.a. Prinse Pawl). E non crediate che manchino singoli di successo come quelli contenuti in "3 Feet": da "Ring Ring Ring" a "Saturdays", fino a "Keepin' The Faith", ci sono tutti ed hanno tutte le qualità necessarie per entrarvi nel cervello e non uscirne più (all'epoca hanno avuto un buon airplay persino nelle radio italiane!). Qua e là, nel marasma generale, si intravedono anche altri membri della Native Tongues, la loro celebre crew: ATCQ, Jungle Brothers e Black Sheep. Se come me avete adorato un disco epocale come "3 Feet High & Rising", se come me vi siete avvicinati all'Hip-Hop grazie (anche) alla musica di Pos, Trugoy e Maseo, non potrete ignorare "De La Soul Is Dead", per capire davvero quanto i De La siano invece vivi e vegeti ed in forma perfetta.


TRACK LIST

De La Soul - De La Soul Is Dead (Tommy Boy 1991)
  1. Intro
  2. Oodles Of O's
  3. Talkin' Bout Hey Love
  4. Pease Porridge
  5. Skit 1
  6. Johnny's Dead aka Vincent Mason (Live From The BK Lounge)
  7. A Roller Skating Jam Named "Saturdays"
  8. WRMS: Dedication To The Bitty
  9. Bitties In The BK Lounge
  10. Skit 2
  11. My Brother's A Basehead
  12. Let, Let Me In
  13. Afro Connections At A Hi 5 (In The Eyes Of The Hoodlum)
  14. Rap De Rap Show
  15. Millie Pulled A Pistol On Santa
  16. Who Do U Worship?
  17. Skit 3
  18. Kicked Out The House
  19. Pass The Plugs
  20. Not Ovet Till The Fat Lady Plays The Demo
  21. Ring Ring Ring (Ha Ha Hey)
  22. WRMS: Cat's In Control
  23. Skit 4
  24. Shwingalokate
  25. Fanatic Of The B Word
  26. Keepin' The Faith
  27. Skit 5
BEATZ
All tracks produced by De La Soul and Prince Paul