|
|
|
|
|
|
|
|
THE BLACK MARKET MILITIA - BLACK MARKET MILITIA
 |
Reviewed
by Dr.
What?
VOTO (da 1
a 5) : 4/4,5
Un po' di atmosfera grazie...hmm hmm: signore e signori buonasera e benvenuti, vi ringrazio di essere accorsi numerosi oggi alla premiazione della Nature Sounds come miglior etichetta emergente. L'occasione è insolita, lo so, ma per spiegare meglio i motivi di questo premio chiedo a voi gentilissimi solo un po' di pazienza e una particolare attenzione agli argomenti che ci apprestiamo ad affrontare. Stasera avremo tanti temi da affrontare, alcuni molto intensi e altri un po' meno, ma soprattutto ci imbatteremo in forti denunce, sociali e morali, che questo fantomatico Hip-Hop sin dalla sua nascita promuove nelle più svariate forme. Cominceremo parlando dei bambini, sì, proprio dei bambini, le creature più vicine a Dio (si dice così?), da educare e preservare perché un giorno prenderanno il nostro posto, eredi dei nostri sbagli. Parleremo tanto di politica: dalla sempre più comune vergogna che si prova nei confronti del proprio presidente (<<Set the fire to America's flag, and the President mad, I raise the states, like the price of gas>>), alla voglia di ribellione contro le sue scelte (<<Political rebel, rollin' with an army of bums; homeless, individuals, no government funds, tell Colin Powell, he's forgot where it came from>>). Analizzeremo gli aspetti inquietanti del sistema (<<Inadvertently the government wanna silence and murder me>>) e le contraddizioni a cui esso espone (<<Who life like lost, while the rich get richer, the poor get poorer>>); citeremo poi Malcom X per introdurre un importante discorso sul razzismo (<<The price of freedom is bleeding, I ain't committing no treason, why they hate my black skin, god, give me a reason>>). Proseguiremo dedicando parte del nostro spazio anche all'importanza della donna, come mamma (<<Never know our mama's pain, till the black siut's on you, baby moms stressin', these streets give me bad vibes>>) e come compagna di vita e sostegno dell'uomo (<<And to my women, y'all are queens, and we gon' win; I love y'all hair, I love y'all face, I love y'all brown skin, I love y'all most, because you stand behind us black man>>). Infine passeremo in rassegna anche le religioni, affinché queste facciano a meno di discriminazioni per cominciare assieme la tanto sospirata rivoluzione (<<From black Israelites to a liberal life, young guy from prison, fight the system, Muslim, Jews and Christian>>). L'accompagnamento sonoro non sarà da meno: dolci arpe, fiabeschi flauti e celestiali organi giustapporranno ogni singola nota rielaborando in chiave mistica l'agitato contesto lirico (da brividi l'intensità spirituale del coro in "The Final Call"). Insomma, cari amici, stasera non vi abbiamo invitato per farvi perdere del tempo raccontandovi l'inutilità della vita mondana, vogliamo invece che voi riflettiate assieme a noi, perché insieme, e solo insieme, si può costruire qualcosa di grande. E poco importa se avranno la parola dei grandi maestri di vita (Tragedy Khadafi, Killah Priest, Hell Razah), cattivoni con lo sguardo da duro (Timbo King) o perfetti sconosciuti (William Cooper), perché tanto questa, la parola, senza voi fruitori, non avrebbe senso. Con i dovuti meriti alla Nature Sounds, stasera il messaggio sociale sposerà la poesia in un magico sottofondo musicale; signore e signori: The Black Market Militia. |
| TRACK LIST |
The Black
Market Militia - Black Market Militia (Nature Sounds 2005)
|
| BEATZ |
|
|
