Non tutte le cose belle danno nell'occhio e non sempre palesano immediatamente tutta la loro bellezza. Questo è un assioma sicuramente noto a chi prova piacere nello scavare e immergersi nella musica, senza alcuna frenesia di tipo consumistico nei confronti di essa; ed è valido anche al di fuori del campo musicale. Sembra essere proprio questo il caso di "Maid Of Gold", un bel disco che probabilmente non ha ricevuto tante attenzioni quante quelle riservate a dischi di altri produttori, ma che è ormai riconosciuto come uno dei tesori dell'underground. Sixtoo e Stigg of the Dump, assieme a qualche musicista, si rivelano persone adatte per condurci tra il piano elettrico e il basso sintetico di "Postcards", la complementarità di chitarra, basso e giradischi in "Herd Whispers", l'umido e sotterraneo Funk di "Table Of Context", il cupo incedere di "Duppies", le trame intessute con gli scratch in "Laurels Canyon" e l'eccezionale "When I Was Your Age", con il suo ottimo campione. "Maid of Gold" è un piccolo viaggio sonoro ben riuscito e piuttosto omogeneo, in cui spiccano gli episodi che vedono partecipi gli strumenti suonati (in questo caso: basso, chitarre, giradischi e Rhodes)...e l'esperienza dovrebbe avervi insegnato a non lasciarsi scappare progetti ibridi come questo. Altamente consigliato.

TRACK LIST

1. Table Of Context
2. Maid Of Gold
3. Things Told
4. Paper, Boxcutter, Rock
5. Postcards
6. Duppies
7. Cracktivity
8. Revisit
9. Herd Whispers
10. Rookie Card
11. Worried.Look
12. Laurels Canyon
13. Pitch.Control
14. Surgery
15. Verify
16. When I Was Your Age