Tony Stone # The Creation

Chi segue Braille dagli albori avrà già letto il nome Tony Stone accanto alla dicitura prod. by. Non si conosce la ragione per cui ad un certo punto della loro carriera i beatmakers avvertano la necessità di cantare sulle loro produzioni, questo per avvisare che non ci apprestiamo ad ascoltare un album strumentale e nemmeno un mc dall'eccezionale talento; è interessante però capire cos'è che in realtà piace di più fare ai produttori, in questo caso a Tony Stone: i suoi suoni sono morbidi, si riconosce un amore per il Soul e per il Pop più sdolcinato ("Thank You", talmente melensa da sembrare la musica adatta alla sigla di qualche cartone animato per bambine), non ci sono grosse ispirazioni dai Maestri dell'Hip-Hop classico come possono essere Pete Rock o Premier. Per quanto riguarda i testi, c'è da fare un appunto: se Braille ha più volte dichiarato di essere sì cattolico, ma che il suo non è Christian Rap, nella biografia che compare sul blog di Tony leggiamo che Tony Stone is concerned with using the music for the purpose of educating the body of Christ, encouraging the body of Christ, and using the music as a means to share the gospel with people who do not know Christ. Non siamo prevenuti e quindi possiamo tollerare gli altrui credo religiosi, però diciamocelo, un intero album a lodare Cristo-nostro-Signore...cheppalle! Già come italiani ogni giorno siamo sottoposti allo stress mediatico degli opinionisti del Vaticano, almeno la musica! Ma povero Stone, del resto non è mica venuto a citofonarmi per vendermi il cd (che, anzi, è uscito solo in Giappone, chissà cosa ne pensano gli shintoisti), me lo sono procurato io. Al di là dei ringraziamenti a Dio che ritornano a versi alterni, c'è da ammettere che "The Creation" è un album felice. Felice nel senso che non c'è mai un momento triste o negativo, piuttosto ci sono atmosfere rilassanti e tracce particolarmente cariche (oh tu guarda, queste capitano quando c'è un featuring di Braille, chi l'avrebbe mai detto). A sentire bene l'album, non sembra comunque che Tony Stone volesse farne uno storico masterpiece e nemmeno il disco dell'anno: semplicemente ci viene offerta quasi un'ora di totale spensieratezza. Che ogni tanto non guasta. Anche solo per curiosità rispetto alle produzioni, procuratevelo e...beh, così sia.