The Roots - ...And Then You Shoot Your Cousin

Reviewed by Bra
VOTO
(da 1 a 5)
: 2,5

In oltre vent'anni di carriera, a maggior ragione se sei tra i pochi (veri) innovatori del genere, è lecito attendersi evoluzioni, esperimenti, ripartenze e fughe, passaggi rintracciabili nell'intera discografia dei Roots, arrivati a "...And Then You Shoot Your Cousin" dopo un ipotetico addio ("How I Got Over") e un concept album che ne indicava l'ennesimo cambio di direzione ("Undun"). E' rispetto a quest'ultimo che l'undicesimo disco della band di Philadelphia trova un possibile termine di paragone, ma tanto il primo si rivelava equilibrato e sorprendente, quanto il secondo è incostante e perfino dispersivo (nonostante i trentatre minuti di durata), un'opera ancora una volta ambiziosa ("Pittsburgh Memory" di Romare Bearden per la cover, il titolo tratto da una strofa di "Step Into A World" di KRS-One), eppure priva della sostanza riscontrata altrove nella longeva carriera di ?uestlove e soci. E quindi chiariamo subito che non occorre scavare a fondo per individuare le vibrazioni migliori delle undici tracce proposte (tracklist che spunteremo di seguito...), ma con altrettanta immediatezza se ne percepiscono tutte le sbavature, determinando un risultato di mezzo che lascia inizialmente indifferenti, nel lungo periodo delusi. Qualche esempio: il contrasto tra la voce bianca di Patty Crash e il Rap di Black Thought posto nel centro esatto di "Never" spezza il brano in tre parti che non riescono a stare assieme; "Black Rock" adagia sul pattern il groove inconfondibile di "Yeah Yeah", peccato per quel refrain gestito inspiegabilmente male (malgrado la strofa di Dice Raw primeggi di fronte alle sedici barre così così di BT); "The Unraveling" e "Tomorrow" si segnalano per l'uso fiacco del pianoforte, tassello invece di svolta nella composizione di "How I Got Over" e "Undun". Gli unici due episodi che brillano, letteralmente, nello smarrimento di "...And Then You Shoot Your Cousin" sono "Understand", robusta session di organo e basso completata dall'efficace performance di Black Thought, Dice Raw e Greg Porn, e l'intensa "The Dark (Trinity)", ancora col terzetto al gran completo. Più difficile dare una collocazione esatta a tutti i momenti interlocutori, fatta eccezione per l'introduttiva "Theme From The Middle Of The Night" di Nina Simone, perché se "The Devil" è uno skit reso indolore dalla sua brevità, "Dies Irae" tira in ballo le allucinazioni sonore di Michel Chion in maniera del tutto impropria, peraltro abbandonando l'ascoltatore a una "The Coming" di keithemersoniana memoria ugualmente inutile per i temi in gioco. E se, rimanendo in argomento, al conteggio aggiungiamo "Tomorrow", affidata per intero a Raheem DeVaughn, ecco che "...And Then You Shoot Your Cousin" si riduce a sei prove non all'altezza dei capolavori partoriti dal gruppo in passato, ritratti satirici, cupi, amari, che però non entusiasmano sotto il profilo realizzativo. A latitare è infatti la fragranza della produzione, né si ravvisano l'energia di "Do You Want More?!!!??!", l'irruenza di "Illadelph Halflife" e il calore di "Things Fall Apart"; non si sente, per dirla in altro modo, la grande magia dei Roots.


TRACK LIST

The Roots - ...And Then You Shoot Your Cousin (Def Jam Recordings 2014)
  1. Theme From The Middle Of The Night
  2. Never [Feat. Patty Crash]
  3. When The People Cheer [Feat. Modesty Lycan and Greg Porn]
  4. The Devil
  5. Black Rock [Feat. Dice Raw]
  6. Understand [Feat. Dice Raw and Greg Porn]
  7. Dies Irae
  8. The Coming [Feat. Mercedes Martinez]
  9. The Dark (Trinity) [Feat. Dice Raw and Greg Porn]
  10. The Unraveling [Feat. Raheem DeVaughn]
  11. Tomorrow [Feat. Raheem DeVaughn]
BEATZ
  • Mike Jerz, Trapzillas, Richard Nichols, Black Thought and ?uestlove: 2
  • Damion Ward, Richard Nichols, ?uestlove and Black Thought: 3, 9
  • Karl Jenkins, Richard Nichols, ?uestlove and Black Thought: 5
  • The Wurxs, Richard Nichols, ?uestlove and Black Thought: 6
  • Richard Nichols, DD Jackson, ?uestlove, Black Thought and Joseph Simmons: 8
  • Ray Angry, Richard Nichols, ?uestlove and Black Thought: 10, 11