Supastition # Honest Living EP

Il mondo del lavoro è stato certamente uno degli argomenti maggiormente discussi degli ultimi anni, le sicurezze della classe media hanno lasciato il posto a un divario sempre più largo tra ricchezza e povertà, la precarietà è diventata la costante di ogni situazione occupazionale. Kam Moye, meglio conosciuto al mondo Hip-Hop come Supastition, questa realtà l'ha assaggiata in prima persona inserendosi, dopo la decisione di staccare la spina dal sempre crudele mondo dell'industria musicale, nei meccanismi del lavoro tradizionale. "Honest Living EP", interamente prodotto dal tedesco Croup, è la raccolta di tutte le emozioni generate dall'esperienza lavorativa vera, oggi posta in parallelo a una riesumata carriera artistica che in un anno abbondante ha generato due EP, e si presenta come un disco che spoglia il suo fautore di tutti i luoghi comuni del rapper comune, ponendolo alla ricerca di una vita più regolare, tranquilla, gestita secondo ritmi meno precipitosi, manifestandone nel contempo la pressione data da situazioni sempre precarie e sogni originati da promesse mai mantenute, un interessante parallelismo che accomuna carriere lavorative e discografiche. L'approccio, pur trattando un argomento critico che ha messo in ginocchio innumerevoli persone, è del tutto positivo e cerca di estrapolare gli aspetti migliori del tema che compone il concetto di fondo dell'EP. Pezzi come la gioiosa "Nothing Like It" insegnano difatti che il ridimensionamento da possibile Rap star a lavoratore stipendiato non è poi necessariamente una retrocessione, in quanto permette di gustarsi la semplicità al di là delle immancabili difficoltà, "Honest Living" è molto matura e indica che non è affatto necessario scegliere brutte strade per sopravvivere, anzi, senza una decisione a volte costosa per sé (<<...I wanna make this Rap thing a career/but it's the same love ballad I've been singing for years/so my lady doesn't seem to care...>>) non è possibile mettere ordine alle priorità della vita, specialmente se si ha una famiglia cui dover rendere conto a fine mese. L'abilità in fase di scrittura è più che tangibile in episodi come "Good As Gone", composta da due strofe scritte in terza persona rese comuni, tra un riferimento biografico e altri accenni al mondo lavorativo, dal loro epilogo; più malinconico, e qui il piano che caratterizza il beat fa il suo lavoro d'atmosfera, lo smacco morale di "Two Weeks Notice", che nella prima parte illude, per poi far sbattere il muso contro l'amara realtà del corporate nella strofa conclusiva. L'idea di base collima a perfezione con le ampie capacità liriche di un mc che ci ha oramai abituati a prestazioni ben sopra la media, il quale tira fuori con puntualità la sua bravura nella creazione di testi, nell'utilizzo di un lessico ricercato, di una dizione gestita come sempre con grande chiarezza qualsiasi sia la velocità del ritmo a lui sottoposto, di un corretto utilizzo di un flow spesso copioso grazie al notevole controllo del fiato. Dal lato produttivo, "Honest Living EP" non è invece un lavoro costantemente all'altezza della classe cristallina di Supastition: Croup offre beat genericamente buoni, in particolar modo una "Eardrum" direttamente recapitata dagli anni novanta, ma nulla più, permane la sensazione che alla melodia che contraddistingue ogni pezzo manchi un'aggressività di fondo, non c'è nulla che rimanga davvero impresso anche dopo numerosi ascolti. Non aiuta certo l'idea di strutturare un EP di otto pezzi totali avvalendosi di un'intro e ben due interludi, davvero troppi se considerata la relativa durata del lavoro. Il sempre impressionante bagaglio lirico di Supa mantiene da solo l'EP sopra la sufficienza, ma un talento enorme come il suo meriterebbe un supporto migliore di questo.