SAGE FRANCIS - A HEALTHY DISTRUST

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VOTO
(da 1 a 5) : 4,5

Da quando l'Hip-Hop si è trasformato in una grassa gallina dalle uova d'oro la sua funzione comunicatrice è passata quasi automaticamente in mano ai suoi esponenti meno in vista (o speravate d'intravedere qualche messaggio in uno qualsiasi dei video iperpatinati di Missy oh-mio-Dio-guardate-come-sono-dimagrita Elliott?). Tocca, allora, ad artisti puri come Sage Francis brandire il microfono con la mano giusta (quella che non s'è macchiata di filigrana) e riportare l'ago della bilancia verso i valori originari di quella che nasce come una moderna cultura metropolitana. "Hope" (assieme al socio Joe Beats, con cui forma i Non-Prophets) e "Personal Journals" sono i due capitoli precedenti, l'accoglienza ricevuta negli ambienti underground è stata decisamente positiva e ciò ha permesso che, per nostra fortuna, la seconda fatica solista del saggio finisse sotto l'ala protettiva della Epitaph: "A Healthy Distrust" è un raggio di sole che ha illuminato tutto l'Hip-Hop del duemilacinque, raccogliendo a piene mani pareri largamente lusinghieri. Nelle sue quindici tracce Sage condensa una lunga serie di riflessioni, i passaggi più importanti trattano con lucidità temi di estrema attualità quali la situazione politica e sociale degli Stati Uniti d'America, le incongruenze del mercato capitalistico e la violenza implicitamente reclamata dalla diffusione delle armi. A sostegno di una scelta che (alleluja) premia la necessità di esternare un'opinione, un punto di vista, ritroviamo un comparto lirico di prim'ordine e un accompagnamento musicale altrettanto elaborato. Partendo da quest'ultimo aspetto, abbiamo a che fare con otto produttori in perfetta sintonia, le sonorità sono per buona parte di stampo anticoniano, sebbene più lineari del solito, e il risultato finale può dirsi molto omogeneo. Sette quindicesimi di "A Healthy Distrust" fanno capo ad Alias e Reanimator, che nei fatti disegnano secondo il proprio stile la parte più consistente del disco, non bisogna però dimenticare l'ottimo apporto di Danger Mouse ("Gunz Yo", uno dei punti più alti del disco), Controller 7, Sixtoo, Varick Pyr ("Bridle" è assolutamente fantastica), Daddy Kev e Joe Beats (è suo l'unico skit presente). La struttura portante regge dunque senza problemi il peso delle rime di Sage Francis: l'mc sfoggia un flow molto discorsivo e alterna passaggi pacati e riflessivi ad altri improvvisamente aggressivi, sottolineando con diverse gradazioni d'intensità le singole strofe. I toni sono particolarmente accessi in "Gunz Yo", che utilizza il simbolismo fallico come metafora delle armi da fuoco immaginando la classica gara a chi ce l'ha più lungo (<<I've got another gun, I keep it in my briefcase/it keeps me safe at my work place/cubicle gangster who's in need of his personal space/gangster of love who's unable to look girls in their face>>), "Slow Down Gandhi", che affronta senza mezzi termini temi molto delicati (<<you support the troops/by wearing yellow ribbons/just bring home our motherfucking brothers and sisters/cuz they don't call the shots/but they're in the line of fire>> e <<if they could sell sanity in a bottle they'd be charging for compressed air/they're marketing health care/they demonized welfare/middle class eliminated/the rich get richer/till the poor get educated>>), "Sun Vs Moon", che nel ritornello racchiude una strofa particolarmente cruda (<<God's not a woman/he's a big white guy in the sky/and the deserts are reflections of his eyes/he doesn't cry for us/but when he does/it's cuz he's drunk/and he's always fucked up...God's not a woman/he's a bitch>>). A parte "Jah Didn't Kill Johnny", che grazie a un gustoso abbinamento di chitarra acustica e armonica riporta un po' di serenità nella chiusura di "A Healthy Distrust", l'atmosfera rimane serrata per tutta la durata del disco ma non diventa mai eccessivamente pesante e contorta. Un predicatore di strada facilmente impressionabile inneggerebbe forse all'arrivo di un nuovo Messia, io preferisco rimanere un po' più cauto limitandomi a notare che se lì fuori ci fossero più Sage Francis l'Hip-Hop verserebbe sicuramente in condizioni migliori.


TRACK LIST
Sage Francis - A Healthy Distrust (Epitaph 2005)
  1. The Buzz Kill
  2. Sea Lion [Feat. Will Oldham]
  3. Gunz Yo
  4. Escape Artist
  5. Product Placement
  6. Voice Mail Bomb Threat
  7. Dance Monkey
  8. Sun Vs Moon
  9. Agony In Her Body
  10. Crumble
  11. Ground Control
  12. Lie Detector Test
  13. Bridle
  14. Slow Down Gandhi
  15. Jah Didn't Kill Johnny
BEATZ
  • Reanimator: 1, 8, 12, 14
  • Alias: 2, 4, 5
  • Danger Mouse: 3
  • Joe Beats: 6
  • Daddy Kev: 7
  • Controller 7: 9
  • Sixtoo: 10, 11
  • Varick Pyr: 13
  • Tom Inhaler and Nathan H.: 15