Dj Rels # Theme For A Broken Soul

Che Otis Jackson Jr. soffrisse di un terribile smembramento della personalità era evidente, visti i suoi continui passaggi da Madlib a Quasimoto fino alla moltiplicazione di se stesso nel quintetto Jazz Y.N.Q., ma che il fenomeno progredisca tutt'ora senza segni di arresto lascia presupporre un non so che di patologico. L'ultima trasformazione si chiama D. Relmond, in arte Dj Rels, ed il suo "Theme For A Broken Soul" è il coronamento di un nuovo percorso artistico che, lanciando un veloce colpo d'occhio alla sempre verde Gran Bretagna, si proietta coraggiosamente nella scena Broken Beat londinese. Le dodici tracce del disco (più qualche breve interludio) riproducono atmosfere raffinate e al tempo stesso piuttosto danzerecce, circondate da ritmiche sudamericane ("São Paulo", "Don't U Know") e, dove possibile, un vibrante Nu-Jazz ("The Doo"), qualche nota di Funk ed una leggera spruzzatina di Hip-Hop ("Song For My Lady"), a testimonianza dell'enorme bagaglio musicale che accompagna l'intera attività di produttore del signor Jackson. Nonostante si tratti di un'uscita Stones Throw (e cos'altro altrimenti?...), in "Theme For A Broken Soul" non c'è traccia di Rap, a differenza ad esempio di quanto accadeva in "Shades Of Blue" con l'incursione in rime di Medaphoar: la cosa da un lato può esservi da monito per non incappare in dischi che hanno poco o nulla di ciò che cercate, dall'altro (ed agli altri) garantisce una certa purezza circa i territori esplorati da Dj Rels. Gli amanti dell'Hip-Hop avranno (giustamente) ben altro da cercare, ma chi desideri lanciarsi in qualcosa di atipico, eventualmente lasciandosi guidare più dall'istinto (i corpi ritratti in pose plastiche sulla copertina) che dalle certezze, con "Theme For A Broken Soul" avrà ottime possibilità di soddisfazione.