Quelle Chris and Chris Keys - Innocent Country

Reviewed by li9uidsnake
VOTO
(da 1 a 5)
: 4

Se ne sono già andati ben due anni, giorno più giorno meno, da quando Quelle Chris ci deliziò con "Ghost At The Finish Line", un ascolto dai confini sconnessi e mutevoli. Bizzarro, esuberante, a tratti molto fumoso (nella sua accezione più squisita e luculliana), ma straordinariamente coerente nella sua confusione. Le seguenti, fugaci apparizioni su "Mandala Vol. 1" e "Persona" (corrispettivi del catalogo stagionale IKEA in casa Mello Music) non hanno fatto altro che cementare con decisione la direzione artistica intrapresa dal più bislacco componente della casata di Tucson (roba non da poco, considerando il recente arruolamente onorario di Kool Keith...): ovvero la scelta di non farci capire una mazza in merito alla direzione verso cui stia puntando. Il cosmo dipinto in "Innocent Country" è perennemente fuori fuoco, caotico e sconclusionato, e nel momento in cui finalmente l'ascoltatore ha l'impressione d'iniziare ad avere una visione un poco più nitida, ecco che la prospettiva viene nuovamente stravolta, merito di uno stile a flusso di coscienza privo di argini e briglia. Le sue rime chiazzano letteralmente il beat, sovente senza fare affidamento alcuno alle tradizionali strutture metriche (l'attapiratissima "Where The Wild Things Roam" ne è un ottimo esempio), dando vita ad un Rap che ricorda, a tratti, l'arte astratta di Pollock. Un bene o un male? Credo sia una questione molto soggettiva, ma non si può negare che il ragazzo abbia una certa stoffa in materia d'intrattenimento. Una grande mano nel far pendere la bilancia dal giusto braccio arriva anche da Chris Keys, presente anche in "Ghost At The..." in veste di maître con le sue "You'll Be A Star" e "Loop Dreams", al cui estro è affidato in toto il compito di rilegare al meglio arzigogoli e sofismi del collega. Affrancato ad una tradizione d'altri tempi, la sua offerta musicale si dipana attraverso riproposizioni vagamente dilliane ("Murphy's Law"), archi strangolati a morte (lo spreco di "Drugfest TooThousandToo", destituita al ruolo di interminabile interludio), polverosi scenari autunnali ("Well Running Deep", "The Plan") e raffinati virtuosismi al pianoforte ("Freedom & Fear" e la conclusiva "I Asked God"), andando inoltre a bilanciare, in scorrevolezza e linearità, l'assenza congenita di una chiara topografia nei metri di Quelle Chris. A detta di molti, la principale recriminazione nei confronti delle sue opere - e la maggior parte di "Innocent Country" non fa eccezione - è la frequente assenza di una chiara linea tematica; in questo senso, volendo proseguire nel parallelo con Pollock, l'auspicio è che Quelle Chris possa un giorno eseguire (in parte) il percorso inverso rispetto all'espressionista astratto americano, orientando il proprio far musica per fare musica in un far musica meno istintivo e più contestualizzato. Un sentiero percorribile? Alla luce di quanto detto (e ascoltato) sembra difficile; e, anzi, mi sento di rielaborare quanto affermato in apertura: probabilmente quella di non farci capire la direzione in cui intende procedere non è stata una scelta di Quelle Chris, è assai più plausibile che in realtà nemmeno lui sappia dove vuole andare. Non resta che seguirlo, e posso rassicurarvi sin d'ora: il viaggio non sarà noioso.


TRACK LIST

Quelle Chris and Chris Keys - Innocent Country (Mello Music Group 2015)
  1. Freedom & Fear
  2. Where The Wild Things Roam
  3. We Want It Alive [Feat. Fresh Daily and Cavalier]
  4. Well Running Deep
  5. Madness In The Oasis
  6. The Ones To Watch
  7. Nothing Moves
  8. Murphy's Law [Feat. Denmark Vessey]
  9. Drugfest TooThousandToo [Feat. The Fiends]
  10. The Plan [Feat. Denmark Vessey]
  11. The Mirror [Feat. Big Sen]
  12. I Asked God
BEATZ
All tracks produced by Chris Keys