PUMPKINHEAD - ORANGE MOON OVER BROOKLYN

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VOTO
(da 1 a 5) : 3,5/4 -

"Old Testament" ed "A Beautiful Mind EP" non hanno portato particolari fortune a Pumpkinhead, dato che ai più l'mc è rimasto pressoché sconosciuto. "Orange Moon Over Brooklyn" potrebbe almeno in teoria risolvere il problema, poiché l'operazione messa in atto da lui e Marco Polo possiede diversi punti di forza. Per cominciare l'intesa tra i due è decisamente buona e si fonda su una comune passione per l'Hip-Hop di metà anni '90, presente sotto forma di calorosi riferimenti sia nelle produzioni che nelle rime. Altra annotazione a loro favore risiede nelle singole capacità dell'uno e dell'altro: non abbiamo a che fare con due talenti rivoluzionari, è vero, ma entrambi svolgono il proprio compito dando il meglio di sé. Ne possiamo perciò testare l'effettiva compattezza in "Alkaline 'N' Acid", "I Just Wanna Rhyme", "Rock On", il pezzo migliore di "Orange Moon..." su una base magnifica, "Anything", "Here". Pump affronta svariati argomenti, dalla controversa attività militare americana alla crescita della povertà nel mondo ("Anthem For The End Of The World"), appare però molto più a suo agio quando racconta in prima persona fatti di carattere personale ("Rock On", "Anything") e legati all'Hip-Hop ("Here", "Jukebox" - quest'ultima cita una ad una le sue canzoni preferite). Abbastanza folta la presenza degli ospiti, tra i quali segnalo per essersi distinti più degli altri Khrist nel ritornello di "Authentic", Supastition (altro soggetto da tenere d'occhio) e Wordsworth in "Trifactor", Jean Grae nella traccia che chiude l'album. Tolti un paio di episodi che non superano la mediocrità ("Grenades", "The Best"), Polo gestisce le architetture di "Orange Moon Over Brooklyn" senza alcuna difficoltà. All'innovazione sfrenata preferisce la tradizione, mantenendo un occhio di riguardo più al taglio delle melodie che ai beat, così da ottenere un disco sostanzialmente equilibrato in ogni suo punto. Emergere negli spazi sempre più stretti del mercato Hip-Hop non è cosa semplice e questo lo sappiamo, il terzo disco di Pumpkinhead non ha la forza per svettare su tutti gli altri, ragion per cui tra tre/quattro anni dubito saremo ancora lì a parlarne, ma tra una gomitata ed uno spintone sono sicuro che saprà comunque farsi valere con orgoglio. <<I'm not going no where man, I'm right here/so keep sending the hate that only shows fear/you'll never relate to my blood, sweat and tears/and guess what man, I'm still here>>.


TRACK LIST
Pumpkinhead - Orange Moon Over Brooklyn (Soulspazm Records/Beat Society 2005)
  1. Alkaline 'N' Acid [Feat. Raiden]
  2. Authentic [Feat. DV Alias Khrist]
  3. I Just Wanna Rhyme
  4. Trifactor [Feat. Supastition and Wordsworth]
  5. Grenades [Feat. Immortal Technique]
  6. DP One Interlude
  7. Rock On
  8. Anything
  9. Swordfish [Feat. Archrival]
  10. Emcee
  11. Jukebox
  12. The Best
  13. Monkey Shine [Feat. The Plague]
  14. Here
  15. Anthem For The End Of The World [Feat. Jean Grae and Chas]
BEATZ
All tracks produced by Marco Polo except track #13 by Moss
SCRATCH
All scratchs by DP One