PRINCE PO - THE SLICKNESS

Reviewed by Al-X
VOTO
(da 1 a 5) : 3,5/4

Sette anni dopo la separazione artistica di uno dei più influenti gruppi Hip-Hop di sempre, Prince Po emerge dall'oblio del post-scioglimento degli Organized Konfusion e dall'ombra del più popolare Pharoahe Monch e, dopo qualche singolo sparso, ci consegna finalmente un album da tempo annunciato. Fresco di contratto con la Lex Records, per "The Slickness" Po sfoggia la classe di sempre e uno stile, se possibile, ancora più carico e penetrante, aggiornato e rinvigorito anche dalla collaborazione di molti nomi forti dell'attuale scena underground. E' bello sentire un vecchio leone come lui ruggire ancora tonnellate di barre ed incastri con la sua voce profonda, qualunque sia l'argomento o l'ambientazione sonora. "The Slickness" è infatti un album che si distacca non poco dal suono a cui gli O.K. ci avevano abituato, prendendo una direzione decisamente più avanguardista e dominata dal tocco di producers di grido come Madlib, J-Zone e Danger Mouse. L'uomo di Southside Queens apre con "Hello" e, sui violini e le dense batterie di Jel dell'Anticon, tira giù una serie di succose metafore utilizzando nomi di Rock-bands, come se li prendesse a caso rovistando nel reparto di un qualunque megastore (<<I used to be a Radiohead, now radio's dead (...) can't compare my Jane's Addiction to crack addict>>). Nonostante Prince Po rappresenti da anni uno dei personaggi meno noti al mainstream dell'Hip-Hop, questa sua ultima fatica trova non pochi punti d'incontro tra accessibilità e ricercatezza, grazie anche ai riusciti interventi dei beatmakers. Andando avanti nell'ascolto, difatti, il Funk sofisticato di Danger Mouse (eccellente in "Fall Back"), il Soul distorto e psichedelico di Madlib (il suo beat per la titletrack è degno dei migliori kung-fu flicks!) e l'aggressività di J-Zone costituiscono una parte importante dell'universo sonoro di "The Slickness". Un disco dove tradizione ("Grown Ass Man" e "Be Easy", prodotte dallo stesso Po) ed innovazione (l'Elettronica vivace delle due versioni di "Hold Dat", entrambe curate dal producer Electro-Pop inglese Richard X) convivono in maniera inaspettatamente stabile e convincente. A ravvivare la faccenda al microfono, Po invita volentieri qualche amico, come J-Ro (Tha 'Liks) e J-Zone (insieme per un'assurda performance tutta alcolica in "Meet Me At The Bar"), Jemini, Raekwon (che, ahimé, si becca il premio come peggior featuring del disco nella scatenata "Bump Bump") e, soprattutto, MF Doom (che, da assassino qual è, prende le riflessioni serie di "Social Distortion" e le dirotta da tutt'altra parte, vantandosi, tra le altre cose, di avere <<a fanbase that spreads from the unborn to the un dead>>...ma lui può!). In definitiva, "The Slickness" è un disco per chi ama la tecnica, abbinata ad una certa eleganza nei suoni; Prince Po è un personaggio che ha ancora qualcosa da dire, le sue capacità non hanno affatto perso colpi negli ultimi anni e nemmeno la sua credibilità. Bentornato!


TRACK LIST
Prince Po - The Slickness (Lex Records 2004)
  1. Hello
  2. Too Much
  3. Love Thang
  4. Hold Dat [Feat. Jemini and Rell]
  5. It's Going Down [Feat. Stone]
  6. Social Distortion [Feat. MF Doom]
  7. The Slickness
  8. Grown Ass Man
  9. Bump Bump [Feat. Raekwon]
  10. Meet Me At The Bar [Feat. J-Ro and J-Zone]
  11. Fall Back [Feat. Jemini and Cairo]
  12. Be Easy
  13. Hold Dat (Remix) (Bonus Track) [Feat. Jemini and Rell]
BEATZ
  • Jel: 1
  • Madlib: 2, 7, 9
  • Danger Mouse: 3, 6, 11
  • Richard X: 4, 13
  • J-Zone: 5, 10
  • Prince Po: 8, 12