Planet Asia - High Ènd Cloths

Reviewed by li9uidsnake
VOTO
(da 1 a 5)
: 3,5/4 -

Planet Asia, al secolo Jason Green, è attivo sulla scena musicale californiana oramai da un buon ventennio. Padrone di uno stile lirico ruvido, a tratti quasi abrasivo per via del caratteristico timbro vocale, e acuminato (come dimenticare rime quali: <<still when it comes to microphones I leave my victims found slain/'cause I'm trained, to aim precise at bank shots at blank spots/my vocal cord's a sword that slice your sweater to a tank top>>), il veterano di Fresno è quello che si definisce un habitué nel ricorrere alla formula un mc + un solo produttore per la realizzazione dei propri album. Infatti, dopo aver collaborato con Evidence ("The Medicine"), Dj Muggs ("Pain Language"), Madlib ("Cracks In The Vinyl") e, la scorsa primavera, con Gensu Dean ("Abrasions"), è ora il turno di DirtyDiggs, produttore in-house della Gold Chain Music, già responsabile di una decina di beat sull'album "Black Belt Theatre", dietro il cui nome si celano JR & Roy, duo di produttori (nonché fratelli) originari di Los Angeles. Il risultato di quest'unione si traduce in dieci tracce, per una mezz'ora scarsa di musica, in cui Planet Asia, affiancato a tratti da alcuni dei suoi fedelissimi della Gold Chain Military, si prodiga tra cronache urbane ed esercizi di stile mentre DirtyDiggs si presenta al pubblico in una veste più pacata rispetto a quanto aveva messo in mostra nel già citato "Black Belt Theatre" (è doveroso considerare che questo "High Ènd Cloths" è stato registrato originariamente nel 2011, ovvero prima dell'album in questione), offrendo uno sfondo più omogeneo e monodimensionale, largamente dominato da atmosfere suadenti e assolate che richiamano con forza alla tradizione musicale sviluppatasi sulle rive della costa del Pacifico nel corso degli anni novanta. Di certo non si può parlare di capolavoro, ma gli episodi positivi non mancano affatto, come la soave "Open Ocean" (che riprende, donando un'ulteriore ventata di freschezza, le note di "Summer Of Our Love" dei Bar-Keys), "Diamonds, Dollars And Gold" e, soprattutto, "Shine On", a mio avviso la migliore dell'album, con un Planet Asia che sale in cattedra chiarendo il suo impatto all'interno della scena (<<we in the 2000 hour, there's a lot of snitches/a lot of new hoes, a lot of young niggas is pimping/conquered a few goals, but still got a lot of ambition/I'm not a politician but I'm a scholar that spit/meaning I influence, been to it in the movement>>) e cogliendo l'occasione per mettere in riga i più giovani (<<you wanna start a revolution? Nigga, then do it!/Fuck talkin' about it, walk about it, take some edge/other than that, shut the fuck up and count some bread>>). Nella seconda metà, l'album segna invece un leggero calo generale, più in termini d'intensità che non di qualità vera e propria, imputabile probabilmente a un'eccessiva somiglianza tra i beat. In ogni caso, anche qui le rime di Planet Asia sfilano con la consueta incisività e disinvoltura e DirtyDiggs, complessivamente, pur non imbastendo nulla di trascendentale, svolge un discreto lavoro. "High Ènd Cloths", a dispetto del titolo, non è quindi sicuramente un lavoro di alta sartoria musicale, ma rimane comunque una collezione godibile che non deluderà i fan più fedeli.


TRACK LIST

Planet Asia - High Ènd Cloths (Gold Chain Music 2013)
  1. Pimp Columns [Feat. Killer Ben]
  2. Open Ocean [Feat. Killa Kali and Killer Ben]
  3. Diamonds, Dollars And Gold
  4. Shine On
  5. Gold Chain Cocaine [Feat. Turbin and Rogue Venom]
  6. 2 Sides [Feat. Killer Ben]
  7. The Gods Speak [Feat. Killa Kali and Killer Ben]
  8. Take Money To Make Money [Feat. Mac Mall and B-Legit]
  9. The One Who Did It
  10. Outro
BEATZ
All tracks produced by DirtyDiggs