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PUFF DADDY & THE FAMILY - NO WAY OUT
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Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
2
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In tutti questi anni non ho mai capito perché Puff Daddy sia considerato un genio musicale, un grande produttore. Il motivo? Presumo perché amo l'Hip-Hop e rispetto la sua forma più pura, quella che mi ha cresciuto nello sviluppo del mio gusto musicale. L'argomento potrebbe suonare controverso, poiché il Rap è storicamente accusato di rubare le cose fatte dagli altri quando invece io ho sempre pensato che fosse un'arte quella di prendere cose di diversa provenienza, tagliarle in pezzi infinitesimali e fonderle assieme. Il risultato mi ha sempre esaltato e mi ha fatto amare alla follia gente come Muggs e Premier. Quando però dall'arte si è passato alla copia spudorata, qualcosa in me è cambiato. "No Way Out", dodici anni dopo la sua uscita, è lo specchio della musica d'oggi. Ai giorni nostri il successo si ottiene riciclando tutto e gli artisti non hanno più niente da dire: le classifiche Pop sono dominate da canzoni tutte uguali tra loro e quando non sono uguali sono pallidi tentativi di cover di successi del passato. Questo pensiero mi ha tormentato ogni santa volta che ho ascoltato brani come "I'll Be Missing You", "Been Around The World" e "Can't Nobody Hold Me Down", che hanno trasformato Puff Daddy nel re mida dell'Hip-Hop (scrivere ciò che ho appena scritto mi ha procurato del movimento intestinale - ndr) per aver semplicemente rifatto senza nemmeno spremere troppo le meningi ciò che Police, David Bowie e Grandmaster Flash proposero ciascuno a suo tempo (lo scopriranno, qualche anno dopo, anche Public Enemy e Led Zeppelin...). Non ho mai stimato Puff Daddy, ma ritengo di essere maturo abbastanza per ammettere con serenità che un'ascoltata ogni tanto ai pezzi migliori di "No Way Out" la do volentieri, così come ho sempre apprezzato roba alla "Mo' Money, Mo' Problems": si chiamano canzoni orecchiabili perché si fanno ascoltare dopotutto, no? I tre singoli citati prima fanno venire inevitabilmente voglia di muoversi, "Victory" è una traccia imperiosa, sostenuta da una base eccellente e dalle liriche di Notorius B.I.G. e Busta Rhymes, il che evidenzia, giunti solamente al secondo brano in scaletta, il problema che attornia il resto del nefasto lavoro, di cui vale la pena salvare solo la retorica di "What You Gonna Do?": Puff Daddy saprà produrre hit macina classifiche, ma non sa né scrivere rime né sputare in un microfono e gli ospiti di cui si circonda, escludendo Big Poppa, non contribuiscono certo ad alzare il livello di quest'album. Il quale, singoli a parte, è un mix contenente beat mosci, versi pessimi (ascoltare i contributi di Lil' Kim e Foxy Brown per capire cosa intendo), canzonette R&B con ritornelli cantati o sussurrati (puah!) ed amenità varie che puzzano di già sentito lontano un miglio ("Young G's", "Friend"). Il che fa sorgere un infinito dibattito sulla reale consistenza del personaggio: c'è chi lo riconosce come geniale produttore di musica mainstream e talent scout discografico di assoluto livello, c'è chi lo ritiene piuttosto un furbo opportunista incapace di mettere assieme due rime ma che sa come far fruttare i propri investimenti, lucrando a dovere persino sulla morte di un amico. Io, pur ballando sui beat dei suoi pezzi migliori (ammesso e non concesso che siano veramente suoi...), sento di appartenere al secondo gruppo. |
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TRACK LIST |
Puff Daddy & The Family -
No Way Out
(Bad Boy 1997)
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| BEATZ |
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