Oddisee - The Beauty In All

Reviewed by Mistadave
VOTO
(da 1 a 5)
: 3/3,5

L'Hip-Hop, nel corso della sua storia, ha più volte dimostrato di non essere certo limitato dalla sua stessa natura, quella di raccogliere e reinterpretare la musica che fu di altri, trovando nuova linfa vitale grazie al suo saper cambiare continuamente pelle abbracciando un po' tutti i generi musicali. L'Hip-Hop non è solo campionamento, è abile composizione, e possiede la versatilità necessaria per prestarsi a sperimentazioni sempre nuove, che tengono stretti dei piccoli ma significativi legami con la musica nera degli anni settanta, lasciando nel contempo spazio all'immaginazione moderna. E' una definizione che sembra cucirsi addosso all'ultima proposta di Oddisee, che attraverso "The Beauty In All" firma un'altra collezione delle sue concezioni strumentali ricercando un'altra dimensione nuova da sviluppare, equilibrandosi tra esplorazione ed evoluzione creata da un punto di partenza già noto. Chiaro, da tale premessa si intuisce come il prodotto dell'artista di Washington D.C. non sia prettamente legato all'Hip-Hop più classico (raramente i suoi lavori non lo sono stati), motivo per cui dischi come questo vanno ascoltati con un atteggiamento differente dal solito, più paziente, cercando di lasciare che la musica compia il suo effetto ed evochi una serie di immagini e sensazioni che non hanno la necessità di essere sottolineate da parole di alcun tipo. Rilassante è l'aggettivo che viene in mente quando ci si abbandona all'ascolto di pezzi come l'iniziale "After Thoughts", che mette in mostra la tecnica utilizzata per creare i vari strati dei beat: il clap che scandisce il battito è accoppiato a tocchi di piano distensivi, i quali lasciano spazio alle libere evoluzioni del sintetizzatore per poi tornare al tema principale e presentare le ultime piccole varianti prima della chiusura. Il basso pulsante, che segue a tempo lo scandire della batteria, è il punto comune tra il pezzo appena citato e la seguente "In My Day", una composizione basata sulla presenza ritmica dell'accenno di chitarra posto sul primo quarto di quasi ogni linea accompagnato da una tromba, la quiete trova quindi altro sfogo in "Lonely Planet", la quale sembra quasi introspettiva grazie alle due tonalità di piano unite alla chitarra e che riceve un tocco d'azione attraverso il piroettare del synth, il quale danza sul beat principale rispettandone il percorso. Una delle migliori melodie architettate da Oddisee è però "Patience In Play", di gran lunga il pezzo più significativo del disco, introdotta da cenni di chitarra e sviluppata sulla malinconia trionfale degli archi, che la rendono tanto nostalgica quanto magica. Non manca qualche pezzo di matrice spiccatamente Hip-Hop, su tutti "The Gospel", che coro inquietante a parte propone una sezione di batteria contraddistinta dalla rotondità della cassa e del rullante cui vengono in seguito sovrapposti dei piatti, ed il tema fornito dal flauto vi si adatta molto bene. Quest'ultima fa parte di una piccola serie di tracce che o si dividono in due parti o posseggono un breve intermezzo alla loro conclusione: capita di ritrovarsi improvvisamente nel mezzo di un ritmo brasiliano, in utilizzi di cori e batterie d'ispirazione Disco, in mini beat di reminiscenza Old School abbinati a strumentazioni minimali e ripetitive, che all'Hip-Hop accennano soltanto. Quando Oddisee cerca di essere più sperimentale, "The Beauty In All" perde sensibilmente d'interesse: a volte gioca con le percussioni in maniera davvero troppo confusionaria ("Fork In The Road"), in altre occasioni tenta delle fusioni tra generi senza metterci quel pepe creativo in più ("Fièvre") e un paio di tracce - in particolare "Social Insecurity" - non portano alcun segno di estro, sono lasciate lì a ripetersi prive di varianti, abbandonate senza un preciso scopo. La sensazione principale che l'album lascia dopo numerosi ascolti è proprio questa mancanza di equilibrio tra composizioni ai limiti del geniale e pezzi troppo cervellotici, che poi sia un disco diverso dal solito, capace di generare emozioni anche forti, non è assolutamente in discussione, oltre a confermare che Oddisee, nelle varie vesti in cui è capace di comparire, è davvero un artista di spicco.


TRACK LIST

Oddisee - The Beauty In All (Mello Music Group 2013)
  1. After Thoughts
  2. In My Day
  3. Fashionably Late
  4. Fièvre
  5. The Gospel
  6. Lonely Planet
  7. Patience In Play
  8. Caprice Down 301
  9. No Rules For Kings
  10. One Thing Right
  11. Social Insecurity
  12. Fork In The Road
  13. (Hidden Track)
BEATZ
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