O.C. - BON APPETIT

Reviewed by Lord 216
VOTO
(da 1 a 5) : 1,5

Signore e signori, è con estremo dispiacere che mi appresto a parlare male dell'album di O.C.. Rewind: 1994, era l'anno dell'esordio di Omar Credle, giovane mc di Brooklyn che con l'aiuto di tale Buckwild, produttore del Bronx, metteva in piedi quel capolavoro senza tempo che è conosciuto come "Word...Life". Tra varie ed eventuali sfighe (tanto per cambiare gli è fallita l'etichetta, la gioiosa Wild Pitch, che ha messo fuori il primo di Lord Finesse e il primo dei Gang Starr, ma come si fa a fallire con un roster del genere?!) il buon Omar prende tempo per riflettere e mettere in scena il secondo album, quello che solitamente è il banco di prova. Le aspettative erano altissime e "Jewelz" (1997) vince e convince. Nel frattempo il nostro aveva continuato ad incidere singoli con la D.I.T.C. e ad esporsi in alcuni featuring in cui il suo talento splendeva più che mai ("Respect Mine" sull'album di Pete Rock, tanto per dirne uno). Allora quando, nel 2001, ti capita in mano un bel vinile targato O.C. preceduto da un singolo simpatico come "Bonafied", quando lo giri e vedi che le produzioni sono quasi tutte di Buckwild, quando sulla copertina non trovi puttane, champagne, spiagge e via dicendo pensi proprio di essere a posto. Metti su 'sto disco e senti un intro della Madonna in cui sembra di essere finiti, chessò, tipo di "Shaft", e dici cazzo, sì! - poi parte il primo pezzo: doccia fredda. Una base che non ha nerbo, l'ospite (tale A Bless) fa tutto tranne che benedire, copia O.C. con la carta carbone e, nonostante ci sia un qualcosa di interessante nella chiusure delle rime, la voglia di skippare è a livelli massimi. La situazione è da prognosi riservata anche in "Dr. Know", brano prodotto da Lord Finesse sotto acido pesantissimo con una mano sola e le orecchie tappate (sennò non si spiega) ed interpretato in maniera sterile da O, in più con una voce filtrata elettronicamente che sembra quella degli annunci negli aeroporti: seconda doccia fredda. In ordine sparso sono secchiate d'acqua anche gli interventi dei Ghetto Dwellaz (facciamo una raccolta di firme per farli smettere di rappare?) e di altri ospiti sconosciuti e che di sicuro non saranno ricordati per il contributo dato in questa sede. Mamma mia, Caporetto in confronto era niente! Ed ora voi utenti del buon vecchio RapManiacZ non potete evitare di chiedervelo: ma si salva qualcosa? Eccazzo...ragazzi, è sempre O.C., non è mica dj Flash! Premettendo che lui rimane una roccia (e si sente nei pezzi più concettuali, tipo "Paradise", in cui ci sono gli echi più forti dell'Omar dei bei vecchi tempi) e che Buckwild ogni tanto si ricorda di essere Buckwild, basta fare il numero di telefono di A.G. e il risultato è "Weed & Drinks", un pezzo che definire devastante è poco, in cui A&O si lasciano andare ad amenità varie sul tema (A.G. parla del suo amico fumo <<and I should stop but at this point it's too late>>, O.C. caldeggia l'alcool <<take a sip A, that weed>> e finiscono d'amore e d'accordo con un bel <<O.C. & A.G. yo we're drinkin' & smoking>>); oppure "Utmost" e "Psalm 23", nelle quali su una base tagliente ed intensa il nostro si lascia andare a un ricordo di Big L in 16 barre davvero micidiali. In conclusione il disco non è brutto in generale, ma è un brutto album di O.C.: dopo aver viziato i palati dei consumatori con una ricetta classica (rime, metafore, chiusure, arroganza, stile, contenuti, etc, supportati da beat per cui ogni mc darebbe un braccio), non può mancare l'ingrediente principale a cui ci aveva abituato, la compattezza, la coscienza cioè che quattordici pezzi di O.C. erano quattordici pezzi da urlo. Insomma, hai voglia di augurarci buon appetito se poi ci servi un pranzo in cui la pasta è scotta, la carne è dura e il vino è un Tavernello; sappiamo che sei uno chef con i controcazzi, ma sappiamo anche che la tua cucina non è per tutti i palati. Fattene una ragione: i consumatori da Mc Donald's non possono apprezzare lo slow-food, con tutto quello che comporta in classifica vendite; ma d'altra parte tu stesso hai detto <<I'd rather be broke and own a whole lotta respect>>. Alla luce dei risultati fin qui raggiunti e del fatto che a parte i soliti noti una cazzata nella vita la fanno tutti, attendo con rinnovata fiducia il prossimo disco: Omar, per favore, non mi deludere. Ti ringrazio anticipatamente, Lorenzo.


TRACK LIST
O.C. - Bon Appetit (JCOR Entertainment 2001)
  1. Intro
  2. Back To Cali [Feat. A Bless]
  3. Soul To Keep
  4. Dr. Know
  5. Bounce Mission
  6. Bon Appetit [Feat. TL and Uni]
  7. Doin, Dirt
  8. Get It Dirty [Feat. D Flow and Party Arty]
  9. Utmost
  10. Respect Tha Drop
  11. Weed & Drinks [Feat. A.G.]
  12. Paradise
  13. Psalm 23
  14. Bonafied (CD Bonus Track) [Feat. Jay-Z]
BEATZ
  • Buckwild: 2, 3, 6, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14
  • Lord Finesse: 4
  • Ahmed: 5, 7