No Malice - Hear Ye Him

Reviewed by li9uidsnake
VOTO
(da 1 a 5)
: 4 -

Lo scisma (e, date le circostanze, vi sfido a trovare un termine più azzecato) che ha troncato in due la via dei fratelli Thornton fu, per il sottoscritto almeno, un colpo non indifferente da assorbire. Protagonisti di alcuni fra gli album più ispirati di cui il panorama mainstream della scorsa decade abbia potuto fregiarsi, i Clipse sono stati fra i pochi (e ultimi) capaci di mantenere una propria identità nel pieno di un'epoca in cui la modalità bandwagon iniziava a divenire la procedura standard per sopravvivere più di sei mesi fra le tumultuose correnti dell'industria discografica. Così, mentre Pusha T ha proseguito il cammino tenendo fede al proprio nome, suo fratello si è convinto a fare ammenda per i propri peccati, ponendo (letteralmente) una croce sul proprio passato e ribattezzandosi No Malice. Una vera e propria chiamata dall'alto, immortalata nel suo preciso istante fra le rime di "Blasphemy" (<<We was in the kitchen, waterin' the pot/playin' top chef, til' Tony got shot/wake up call, it was like time stopped/but you gotta love Tony, 'cause the dime never dropped>>), che lo ha portato a riconsiderare completamente quello stile di vita che è stato il fil rouge nella storia del duo. No Malice pronuncia il suo sermone condannando la natura dell'ecosistema nel quale i due sono cresciuti (<<And any crime scene that bear Malice's fingerprint/I pitched those keys like a tent, without thinkin'/even served our own mommas, without blinkin'/walking dead, clueless, no inkling>> - "Smoke & Mirrors") e riconoscendo le proprie fortune (<<I should've been dead a long time ago>> - "Hear Ye Him"), senza però rinnegare completamente il proprio passato ("Still Got Love"). Attitudine a parte, dal punto di vista lirico No Malice non ha cambiato panni: glaciale e pungente come in passato, con tanto di candidi riferimenti al suo precedente core business (<<Mozart never tickled these many keys/and you're favorite emcees ain't who they claim to be>>) e doppi/tripli sensi (<<While y'all speculate Clipse break up/well, think it not strange if I'm Abel to his Cain/Caine>>) a contornare la sua nuova visione del mondo. Meno d'impatto è invece la scelta dei tappeti musicali, vittima di un'eccessiva internalizzazione nei confini dello Stato Madre, con i soli Chad Hugo, S1 ed Illmind (inconfondibile il suo marchio nell'ottima "Smoke & Mirrors") a bilanciare un roster di nomi latori di proposte non sempre all'altezza ("Bow Down No Mo'", "Different", "June"). Nel suo insieme, l'album risulta però in un ascolto coeso (nonostante qualche interludio di troppo) e inquadrato in margini ben precisi; e le scelte liriche, abbinate a un buon livello d'introspezione, lo rendono meritevole di considerazione sia per i fan di lunga data dei Clipse, sia per chi (me incluso) non ha mai avuto particolare predilezione nei confronti del cosiddetto Christian Rap. Osservata attraverso la lente di "Hear Ye Him", la conversione di (No) Malice offre spunti di riflessione sicuramente interessanti, evitando di scivolare in quelle lunghezze d'onda situate, nello spettro, fra il ridicolo e l'insignificante. Un po' il contrario di quanto fece un certo Mason Betha... Ma quella è un'altra storia.


TRACK LIST

No Malice - Hear Ye Him (Reinvision 2013)
  1. Illusions (Interlude)
  2. Smoke & Mirrors [Feat. Ab-Liva]
  3. Blasphemy [Feat. Fam-Lay]
  4. Ain't Beggin' (Interlude)
  5. Hear Ye Him
  6. Unforgettable [Feat. Life Dutchee]
  7. Cheap Dolla (Interlude)
  8. Bow Down No Mo'
  9. Refiner's Fire (Interlude)
  10. Shame The Devil [Feat. Pusha T]
  11. Bury That [Feat. Jon Bibbs]
  12. June [Feat. Eric David]
  13. Separate (Interlude)
  14. Still Got Love [Feat. Ishod]
  15. Different [Feat. PK Oneday and Bri]
  16. Goin' There (Interlude)
  17. No Time [Feat. Jaeson Ma]
BEATZ
  • Illmind: 2
  • Cam Calloway: 3
  • Profound Sounds: 5, 11
  • Grip Productions: 6
  • Nando Pro: 8
  • S1 and Greg Fears Jr.: 10
  • J-Maxx: 12
  • Michael Etheridge: 14
  • PK Oneday: 15
  • Chad Hugo: 17