NAS - GOD'S SON

Reviewed by Moro
VOTO
(da 1 a 5)
: 4 +

Ultimamente è forse diventata una moda quella di unire il sacro al profano? Prima N.O.R.E. si autodefinisce il favorito di Dio, ora arriva Nas che senza pensarci troppo addirittura si spaccia per suo figlio! E' appunto questo il titolo del suo sesto album, che esce relativamente a poca distanza dal precedente "Stillmatic", disco che (fortunatamente per lui e anche per noi) lo aveva redento dai precedenti passi falsi, parlo soprattutto di "Nastradamus". "Stillmatic" aveva portato da una parte una ventata d'aria fresca, dall'altra la voglia di tornare alle radici, in pratica a quel capolavoro di "Illmatic". "God's Son" conferma la buona strada intrapresa da Nas, che qui su una selezione di basi che definirei minimaliste sfoggia il flow e le rime potenti alle quali ci aveva abituato. A parte "Made U Look", una vera e propria bomba dall'elevato potenziale, non ci sono canzoni cattive o tirate, al contrario l'atmosfera del disco si presenta abbastanza pacata, caratterizzata da beat molto semplici che però trasmettono le giuste vibrazioni senza cadere nella banalità o nel commerciale. "Get Down" ad esempio, prodotta dallo stesso Nas, è molto coinvolgente pur non presentando suoni troppo ricercati. Altre tracce come "Hey Nas" o "Book Of Rhymes" invece comunicano una tranquillità davvero rilassante, ti mettono a tuo agio e ti liberano la mente: per quanto riguarda la prima, ciò è da imputarsi anche alla dolcezza delle voci di Kelis e di Claudette Ortiz, per la seconda invece il merito va alla base di Alchemist. Molto toccante l'omaggio a 2Pac con la stupenda "Thugz Mansion" (contenuta anche in "Better Dayz"): qualche semplice nota di chitarra e i due mc's che si scambiano i microfoni. Torna ancora Alchemist in "Mastermind" e in "Revolutionary Warfare" per due basi molto originali, pur essendo completamente diverse: la prima più pesa e seria, la seconda easy e dai richiami infantili. Molto originale anche il lavoro di Chucky Thompson in "Dance", a confermare la ricerca della semplicità dell'intero album. Se il Rap fosse musica classica, "God's Son" sarebbe un disco di musica da camera; la sua forza sta tutta nell'atmosfera intima e familiare che riesce a trasmettere. Questo è un passo importante nella carriera di Nas che, con molto coraggio, riesce a presentare un lavoro che sulla carta poteva anche deludere molti dei suoi fan. Non aspettatevi quindi una pioggia di cannonate, "God's Son" ha il pregio meno altisonante ma altrettanto efficacie della buona musica, quella che non va ascoltata ma sentita.


TRACK LIST

Nas - God's Son (Columbia 2002)

  1. Get Down
  2. The Cross
  3. Made U Look
  4. Last Real Nigga Alive
  5. Zone Out [Feat. Bravehearts]
  6. Hey Nas [Feat. Keils and Claudette Ortiz Of City High]
  7. I Can
  8. Book Of Rhymes
  9. Thugz Mansion (N.Y.) [Feat. 2Pac and J. Phoenix]
  10. Mastermind
  11. Warrior Song [Feat. Alicia Keys]
  12. Revolutionary Warfare [Feat. Lake]
  13. Dance
  14. Heaven
BEATZ
  • Nas: 1
  • Eminem: 2
  • Salaam "The Chameleon" Remi: 3, 5, 6, 7
  • Ron Browz: 4
  • The Alchemist: 8, 10, 12
  • Claudio Cueni and Michael Herring: 9
  • Alicia Keys: 11
  • Chucky Thompson: 13
  • Agile: 14