MURS - 3:16 THE 9TH EDITION

Reviewed by AL-X
VOTO
(da 1 a 5)
: 4,5

Murs non è certo uno dei primi nomi che vengono in mente quando si parla di mc's della West Coast, eppure questo signore è attivo da almeno una decina di anni e fa parte di una delle crew più interessanti del circuito underground californiano: i Living Legends. Firmare con la Definitive Jux gli ha certo fatto guadagnare notorietà presso un numero maggiore di ascoltatori, sebbene "The End Of The Beginning", il suo debutto nel 2003 sulla label di EL-P, utilizzasse numerosi produttori che contribuivano con sonorità e stili un po' troppo diversi tra loro, quasi contrastanti, rendendo l'album piuttosto confuso. Ora Murs per il suo nuovo disco ha saggiamente deciso di semplificare le cose e per le dieci tracce che compongono "3:16 The 9th Edition" si è servito di un unico produttore, 9th Wonder. Questo giovane della North Carolina ha avuto, in pochi mesi, un'incredibile impennata di popolarità per aver interamente remixato "God's Son" di Nas e per aver prodotto il primo album del suo gruppo, i Little Brother, quel "The Listening" tanto acclamato dalla critica specializzata. Il suo stile asciutto attinge a piene mani dal miglior Soul del passato (rimandando, in qualche caso, ai lavori di Pete Rock, Primo e RZA) e le sue strumentali, costruite davvero con poco (<<To answer all the rumors that been shooting through your group/yes 9th really does make these beats on Fruity Loops>>...capito?!) fungono da perfetto sottofondo ai racconti ed alle riflessioni dell'emcee californiano. Murs è un artista estremamente accessibile perché sa affrontare tematiche ed esporre situazioni in cui chiunque può riconoscersi; il rapporto con l'altro sesso viene analizzato in più momenti e con un approccio ogni volta differente ("Bad Man!", "The Pain" e le avventure esplicite di "Freak These Tales", un velato omaggio a Too $hort); pezzi di vita di strada raffiorano in "H-U-S-T-L-E" (ovvero come fare soldi onestamente in un ghetto, dove l'illegalità è alla portata di tutti) e in "Walk Like A Man", un viaggio emozionante diviso narrativamente in tre parti (con un beat diverso per ognuna, alla maniera di "I'm The Man" o "Speak Ya Clout", vecchi classici dei Gang Starr), in cui il miglior amico di Murs viene ucciso e lui non desidera altro che vendicare la sua morte (<<I couldn't rest until vengeance is mine>>). L'mc non manca di toccare argomenti più vicini alla sua musica e lo fa anche in maniera piuttosto caustica, come in "3:16" e ancor più in "And This Is For...", dove critica la commercialità del Rap e tutti gli atteggiamenti che i bianchi, più o meno inconsapevolmente, finiscono col copiare dai neri, è una traccia molto interessante che va ascoltata attentamente al fine di non trarre conclusioni affrettate (<<Used to feel I should be silent, I was scared to do this song/but I want everyone aware of what is going on>>). Al di là dell'indiscutibile brevità (poco più di 32 minuti, in effetti è un tantino pretenzioso chiamarlo album), in "3: 16 The 9th Edition" sia Murs che 9th Wonder fanno comunque un ottimo lavoro e mostrano un grande affiatamento: il tutto suona compatto e scorrevole e non lascia spazio a momenti morti o stranezze (e direi che la Def Jux ci ha abbondantemente abituato a queste ultime). Di sicuro, il disco più normale che potesse uscire da una delle etichette meno normali in circolazione. Non ne rimarrete delusi.


TRACK LIST

Murs - 3:16 The 9th Edition (Definitive Jux 2004)

  1. Intro
  2. Bad Man!
  3. 3:16
  4. The Pain
  5. Trevor An' Them
  6. Freak These Tales
  7. H-U-S-T-L-E
  8. Walk Like A Man
  9. And This Is For...
  10. The Animal [Feat. Phonte of Little Brother]
BEATZ
All tracks produced by 9th Wonder