LL COOL J - BIGGER AND DEFFER

Reviewed by Mistadave
VOTO
(da 1 a 5)
: 4 -

Nella seconda metà degli anni ottanta, un giovane LL Cool J era già entrato dalla porta principale nella strada che portava al successo in un genere musicale che cominciava solo timidamente a farsi conoscere a livello globale. Se il precoce giovanotto aveva già mosso onde con l'esordio, "Radio", riesce perfettamente il bis con "Bigger And Deffer", che si riduce nell'acronimo bad, proprio l'immagine che James Todd Smith voleva fornire al pubblico che si preparava a conquistare di nuovo. La stessa parola sarebbe stata utilizzata per il singolo bomba che avrebbe spinto l'album, "I'm Bad", in seguito divenuto uno dei migliori battle raps che si riescano a ricordare, un'auto-proclamazione egocentrica spinta da sirene, bassi pesanti e tanti scratch. Il brano in questione, difatti, riassume la personalità di LL Cool J: evidenzia la sua bravura nel trovare rime ad effetto e mettere una punchline dietro l'altra, esprime il personaggio atteggiato e sfrontato che avrebbe infastidito tanti dei suoi futuri nemici (dando seguito a faide con Kool Moe Dee e Ice-T su tutti) e conia un'espressione nata proprio da una linea della canzone, <<The baddest rapper in the history of rap itself>>. Più si va avanti nel disco, più LL ostenta la sua grande sicurezza facendosi bullo, sfidando chiunque ad erigersi al suo livello in ".357 - Break It On Down" e nell'univoca strofa di "The Breaktrhrough", un Rap dove non lo si sente mai tirare il fiato, nel quale non esiste l'ombra di un ritornello che sia uno. L'altezzosità delle rime è comunque giustificata, specialmente quando l'album fa emergere una capacità di storytelling ben al di sopra della media, vedi "The Bristol Hotel", un Rap centrato su un fantomatico albergo del Queen's pieno di donne di malaffare che attirano uomini d'alto borgo, nonché "My Rhyme Ain't Done", dove ciascuna strofa viene abbinata a una serie di personaggi diversi, siano essi appartenenti alla storia dell'umanità, ai cartoni animati o alle serie televisive. Ottimi pure gli esercizi di stile di "Ahh, Let's Get Ill", nella quale LL mette in fila numerose coppie di parole che iniziano per l giocando con il proprio nick, facendo sì che ogni singola linea contenga un termine che cominci con quella specifica lettera. Non ultimo, "B.A.D." è anche il ricordo dei virtuosismi ai piatti dei dj, la one-man band che stava a supporto dell'mc girando i dischi sul vinile, proprio come si può sentire nella funambolica "Get Down", colma di numeri pirotecnici  proprio come le rime di potenza che LL ci sputa sopra, ma anche in "Go Cut Creator Go", una sorta di Rockabilly che potrebbe direttamente ricondurre ai gusti di Rick Rubin, noto produttore e membro della Def Jam che supervisionò anche questo successo, sposando nel contempo la moda della puntatina Hard Rock che vigeva al tempo grazie a Run-DMC e Beastie Boys. Stona, non poco, solo la ruffianeria di "I Need Love", scritta appositamente per accaparrarsi la parte femminile dei propri fan, costruendo una figura di duro dal cuore tenero che avrebbe aiutato LL Cool J a vendere anche una buona fetta dei suoi futuri lavori più scadenti. "Bigger And Deffer", alla stregua di "Radio", contiene ancora parte dell'essenza del James Todd Smith che vinceva sfide nei parchi da giovanissimo, senza le influenze commerciali che lo avrebbero attanagliato più in là nella carriera, quando di compromessi ne avrebbe accettati diversi.


TRACK LIST

LL Cool J - Bigger And Deffer (Def Jam Recordings 1987)
  1. I'm Bad
  2. Kanday
  3. Get Down
  4. The Bristol Hotel
  5. My Rhyme Ain't Done
  6. .357 - Break It On Down
  7. Go Cut Creator Go
  8. The Breakthrough
  9. I Need Love
  10. Ahh, Let's Get Ill
  11. The Do Wop
  12. On The Ill Tip
BEATZ
All tracks produced by LL Cool J and The L.A. Posse
SCRATCH
All scratches by Bobby "Bobcat" Ervin