Matthew Shipp, William Parker, Beans and HPrizm - Knives From Heaven

Reviewed by Blema
VOTO
(da 1 a 5)
: 3,5/4

...e poi succede che scopri un altro negozio di dischi con abile venditore e ne esci con dischi e CD presi a scatola chiusa tipo questo qui. L'abile ragazzo ci tiene a sottolineare che in questo disco rappa Beans, quello degli Anti-Pop Consortium, e non si scompone neanche un po' quando gli dico che Beans è famoso solo per essere sempre nella sezione sales di UndergroundHipHop.com e che non saprei nominare neppure un pezzo degli APC. Ma la sua tenacia mi ha convinta, lo prendo! La musica di cui "Knives From Heaven" è composto è Jazz, è Elettronica, è Hip-Hop; al piano Matthew Shipp, con cui Beans e Priest avevano già lavorato in "Antipop Vs Matthew Shipp", al basso William Parker, alle percussioni Guillermo Brown & Co. Ognuno dei componenti mantiene il proprio stile, sta nel proprio genere, e questo è il bello del progetto, che si differenzia dai più famosi esperimenti di Jazz e Hip-Hop proprio per ciò: per quanto bello, "Knives From Heaven" non ha niente a che fare col più noto "Shades Of Blue" di Madlib. Per prenderlo ad esempio, Madlib ha raccolto dei classici del Jazz reinterpretandoli, mentre qui nessuno reinterpreta niente: i musicisti improvvisano Jazz, i rappers accettano la sfida di tale terreno musicale. A nulla serve cercare un artista simile per spiegarvi il contenuto di questo lavoro: vi verranno in mente "Jazzmatazz" di Guru, i Jazz Liberatorz...solo se state pensando ad "High Water" di El-P vi avvicinate al concetto, e sapete perché? The Blue Series Continuum sono proprio i musicisti che vi ho elencato prima. Quindi, facendo ordine, abbiamo due teste Hip-Hop abituate a suoni più contaminati dall'Elettronica, un tot di musicisti Jazz che hanno lavorato con El-P; potrei concludere la recensione con un fate voi!, ma non vi ho ancora detto com'è il disco. Un'ottima idea ce la si fa ascoltando "Half Amazed A/B", "Rockers Hifi", "The Arabic Cowboy John Clint Ameer" o "This Is For My Brother The Wind", dove tutto il testo consiste nella ripetizione di <<This is for my brother the wind/shout out to him/water, earth, ether and fire/my blood kin>>: singolare è notare come, nonostante manchi un testo vero e proprio, il Rap riesca a sposarsi con l'improvvisazione, seppur modificata, dei musicisti. Ciò che certamente accomuna tutte le tracce di questo disco è l'atmosfera che si viene a creare con quelle che, appunto, sembrano improvvisazioni indipendenti dei singoli componenti. Diciamocelo: "Knives From Heaven" non è un disco che si può definire easy perché è complesso e per gustarlo appieno un solo ascolto non basta, però è apprezzabile che abbiano optato per 43 minuti complessivi di cui la canzone che dura di più non arriva ai 3 e mezzo. Una volta assimilata l'essenza voluta da Matthew Shipp, concedetevi mille e mille volte il riascolto di questo progetto, che per la sua particolare atmosfera vi sembrerà nuovo ogni volta. E lasciatevi andare...


TRACK LIST

Matthew Shipp, William Parker, Beans and HPrizm - Knives From Heaven (Thirsty Ear 2011)
  1. Terra Cotta
  2. Half Amazed A/B
  3. Document 6B
  4. Rainstick Streets Aglow
  5. This Is For My Brother The Wind
  6. Going To Another Place
  7. Might Be
  8. Deadpan Stare
  9. Rockers Hifi
  10. Ornate
  11. Non Sexorexia
  12. In This And All Worlds [Feat. Nedelka Prescod]
  13. And Then A Voice Says
  14. Alloys
  15. The Arabic Cowboy John Clint Ameer
  16. Moorish Waltz
  17. Reeds
  18. 2Piece
  19. Hammered Into Shape
BEATZ
All tracks produced by Matthew Shipp, William Parker and HPrizm