CHIEF KAMACHI & THE JUJU MOB - BLACK CANDLES

Reviewed by Dr. What?
VOTO
(da 1 a 5) : 4

Come in un normalissimo sequel la creatura del terrore ritorna, ritorna per finire ciò che aveva lasciato incompleto, ritorna perchè coloro che si sono messi in salvo hanno obiettato sulla sua potenza, ritorna per distruggere definitivamente tutto e stabilirsi una volta per sempre tra coloro che dominano; ma come nei peggiori incubi, lui non è solo: si è moltiplicato, ha creato altri mostri capaci di seguire perfettamente i suoi insegnamenti, di combattere e tenere la scena singolarmente ma soprattutto di diventare, al momento del bisogno, una cosa sola, invincibile (<<Imagine if the Prince of Darkness, fathered a four-headed monster, and sent it to conquer the black market, and after the slaughter the monster grew stronger, broke free from the chains, held in hell no longer>>). Chief Kamachi devastante come non mai è tornato e lo ha fatto in grande stile, portandosi dietro l'estro implacabile della sua crew, i Juju Mob: Reef The Lost Cauze, cinico e avventuroso; Charon Don, preciso ed elegante; State Store, imprevedibile e canterino; e il risultato è uno di quei casi in cui l'unione non fa la forza, fa paura. E' la fusione degli stili a creare un piacevole disagio che disorienta l'ascoltatore, lo blocca, lo spiazza. Si passa da una dimensione lirica a un'altra nel giro di pochi secondi, un fugace scambio di microfoni ma una permanente sensazione di potenza e controllo sorprendentemente orchestrati da un'indovinatissima scelta di strumentali. Felice l'idea di introdurre e collegare tutte le tracce con successioni casuali di frequenze radio, felicissima quella di evitare vertiginosi cali di tensione con pezzi sentimentali stile Nelly (e "Cult Status"...); ma c'è di più perché è proprio nel rovesciamento del tema amoroso, sarcasticamente rivisitato in chiave infausta e sinistra in "Voodoo Doll", che la terrificante follia dei quattro vive il suo momento migliore. Eccezionale. Tutte le tracce comunque sarebbero degne di nota ma spiccano per tetraggine e ferocia "Black Of Dawn", "Radios", "Burning Candles" e la malinconica "This" nella quale Eyego e Direct campionano un armonioso pianoforte scandito puntualmente da un gran bel clap e avvalorato incantevolmente dalla malia del coro di State Store. Chief Kamachi ci è riuscito, con questo lavoro ha colmato le lacune del suo lavoro solista e si è imposto di prepotenza tra i grandi del panorama underground mietendo migliaia di vittime. E fareste bene a sottomettervi anche voi o una notte di queste potreste svegliarvi in un torbido letto circondato da infuocate candele nere...


TRACK LIST
Chief Kamachi & Juju Mob - Black Candles (Good Hands 2005)
  1. Word Of Mob
  2. Black Of Dawn
  3. No Hard Feelings
  4. This
  5. Radios
  6. No Chorus
  7. Right!
  8. Voodoo Doll
  9. Never Walk Alone
  10. Situation
  11. Akbar
  12. My Squad
  13. Burning Candles [Feat. Scandal and Adam 12]
  14. Angel Fathers
BEATZ
  • Eyego/Direct: 2, 4
  • E. Dan and DJ Huggy: 3, 5, 11, 14
  • DJ Mighty Mi: 6
  • E. Dan and Franchise: 7, 12
  • Diezel: 8
  • Jduce: 9
  • Kevin Devine: 10
  • Vanysh: 13