K-The-I??? # Broken Love Letter

Quanti di voi hanno avuto problemi con le ragazze? Quanti di voi ne hanno in questo preciso momento? Non scomodatevi a mentire per mantenere intatto l'orgoglio, ci penso io a dire la verità. In questo preciso istante posso rispondere positivamente a entrambe le questioni, e non è per una qualche improvvisa ipertrofia dell'ego che lo rivelo. Il fatto è che l'album di cui stiamo per parlare è un disco che ruota tutto attorno a un unico concept: la difficoltà nello stabilire relazioni con l'altro sesso, anzi, ancora più specificamente con le donne. E' un album fisiologicamente con le palle, nel senso letterale del termine. E' molto difficile trovare dischi che abbiano un sesso, e questo "Broken Love Letter" è assolutamente maschile, nonostante tratti vicende che potrebbero persino ricordare un teen drama (di ambito black, of course). K-The-I??? mette da parte l'orgoglio e, in un certo senso, anche la cerebralità implicita del proprio modo di fare Rap (definre il flow di costui offbeat è un grazioso eufemismo), per raccontare in maniera schiettissima molte situazioni legate al gentil sesso, con delle piccole punte di misoginia che, se avete la sfortuna di non capire l'inglese, non riuscirete a cogliere. Consiglio caldamente a ogni ascoltatore di procurarsi un buon dizionario e i testi sul sito della Mush Records, perché ad un primo ascolto ci sono diversi punti che necessiteranno di tutta la vostra attenzione, essendo la scrittura di K-The-I??? molto complessa già solamente sulla carta. Il flow è parecchio caotico, tendenzialmente, come dicevo, in offbeat (non è un caso che una delle primissime apparizioni di questo mc sia al fianco di Bigg Jus) e molto spesso parecchio asimmetrico (si vedano le accelerazioni improbabili e le non chiusure in diversi brani dell'album), come se ciò non bastasse la voce al microfono è spesso trattata in modo da rendere il tutto qualcosa di vagamente noise. Evito di citarvi singoli passaggi ma vi consiglio di partire da "You're Not That Beautiful" (forse il miglior brano di "Broken Love Letter", nonché il più comprensibile fin da subito) o da "Liza Minnelli". Le musiche sono per molti il punto forte del disco, ma su quest'argomento mi trovo in disaccordo, nonostante il mio giudizio sia globalmente più che positivo; la voglia di far confusione del K-The-I??? produttore a volte prende il sopravvento e, se da un lato possono sembrare interessanti l'approccio rumoroso e il collage anticoniano di alcuni inserti (elemento, questo, che torna prepotentemente nella sua terza uscita, "Synesthesia"), alla lunga si finisce per accusare un po' di emicrania e si ha ogni tanto la necessità di fare una pausa. C'è da dire che si tratta di una scelta ragionata, il disco suona in maniera omogenea e sembra venir fuori da una musicassetta rovinata, ma si tratta comunque di qualcosa di personale e riconoscibile - e non capita spesso di poter utilizzare entrambi gli aggettivi. In conclusione, si tratta di un album molto bello e, al tempo stesso, altrettanto impegnativo, che mostra quanto si possa essere estremi trattando il più universale dei temi, senza tuttavia risultare noiosi. Da avere, se siete già iniziati a un certo tipo di Rap. Altrimenti consiglio caldamente le altre due fatiche dello stesso, meno spinte ma ugualmente weird. Buon ascolto!