Ero già pronto a metterlo nella top 3 del 2013, ma mi sbagliavo. Anche perché, quando sul sito della label leggi na roba tipo Imagine Public Enemy's Bomb Squad detonating explosives under the Prog-Rock grooves of German experimental behemoths, Can, cominci a prenderti abbastanza bene. Il co-founder anticoniano di Themselves e 13&God prosegue il suo percorso ultrasperimentale visionario e "Late Pass" ne è un coerente passo successivo. Si sente subito la sua vena da beatmaker (è uno dei producer di Atmosphere, Sage Francis, Sole e così via), sicuramente di più rispetto al Rap, che in tal caso è anche pochino nel lavoro totale, quantitativamente parlando. Anzi, più che di Rap possiamo parlare di versi qua e là alternati a sample vocali. Parte tutto benissimo e io sono veramente felice, un bimbo. Poi tutto cala, mannaggia. Le sporadiche liriche forse aiutano, forse no. Le qualità di Jeffrey (parole e musica) ci sono eccome, ma risultano nel complesso un po' troppo poco direttamente comprensibili, ovviamente umilissimo parere personale. Nel puzzle psichedelico fuoriesce a tratti distorsione, a tratti un ultralavorato sample, a tratti synth lunghi e trascinanti, a tratti delle bassline niente male. Da segnalare "Thnk4U" per il mood generale e "Look Up" per la notevole batteria e la maggiore ascoltabilità, passatemi il termine. Poi c'è quella "Breathe" che ha quel non so che di inspiegabilmente piacevole. Il resto è un misto di dissonanze, drums e giri melodici quasi banali, effettistica eccessiva in qualche caso. Non mi permetto assolutamente di affossare tutto il disco, forse perché un povero italianuccio di provincia come me non arriverà mai a capire un Jel del genere, ma al tempo stesso non sento di metterlo al pari dei suoi precedenti dischi, tutto qua. Magari me lo riascolto tra un mese e cambio la recensione di nascosto. Don't get too comfortable.

TRACK LIST

1. Late Pass
2. Thnk4U
3. Steady
4. La Resolve
5. Look Up
6. Breathe
7. Bubble
8. Romantisch