J.ROCC - SOME COLD ROCK STUF

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VOTO
(da 1 a 5)
: n.g.

Vi è mai capitato di vedere J.Rocc (Beat Junkies, non dimentichiamolo mai) dal vivo? Spero vivamente di sì, perché è uno spettacolo davvero appagante. Al di là dell'egregia selezione musicale, ci mancherebbe, avrete di fronte un dj che non sta fermo un attimo: salta, canta, balla, recita in playback le strofe che più gli aggradano, incita il pubblico, sorride; insomma, si diverte come un matto. Strano che, fino ad ora, la sua discografia fosse limitata a qualche mix (in particolare i cinque volumi di "Taster's Choice") e una manciata di singoli targati Stones Throw Records, la quale finalmente offre al nostro Jason Jackson l'occasione per affrancarsi dal ruolo di comprimario, o meglio, per dimostrare che le sue abilità non sono limitate solo al djing, ma vanno fino alla composizione, al beatmaking. E in fondo, per uno che vanta amicizie e collaborazioni con Madlib, J Dilla, Peanut Butter Wolf, Babu e Rhettmatic (così, tanto per fare due nomi), non dev'essere particolarmente insolito dilettarsi con campionatori e sequencer. Partiamo dalla confezione di "Some Cold Rock Stuf", un autentico feticcio che farà felici tutti i collezionisti. Due CD o tre LP, cartoncino esterno, digipack che si apre su sei quadranti per lato (tripla confezione per il vinile), un poster doppio e adesivi, un mistery disc a caso tra tre, ciascuno diverso e privo di tracklist, il tutto a un prezzo assolutamente ragionevole. Va detto che l'etichetta di PBW ha sempre curato i propri packaging (o, più in generale, la componente grafica), ma per l'occasione sembra si sia addirittura superata. A ciò, venendo al punto, si aggiunga l'articolato contenuto musicale dell'operazione, che, come si riesce ad intuire, ricorre all'Hip-Hop quale collante di campionature, inflessioni e generi parecchio eterogenei. Esattamente come se si trattasse di una serata dietro piatti e consolle, il nostro Rocc mischia le carte in tavola e attraversa senza particolare soluzione di continuità l'universo musicale da cui attingere, si comincia con un profilo basso e contenuto, diciamo Downtempo (un po' alla Dj Shadow prima maniera), tra loop scuri ed ipnotici ("Don't Sell Your Dream") e batterie che profumano di polvere e vecchia scuola ("Stay Fresh"); più classico l'Hip-Hop di "Thru The Tulips", ma è con "Party" che la faccenda si fa movimentata: percussioni e clap, gran giro di basso, sample bollywoodiani e una battuta che vi spingerà di forza in pista. C'è il bis, "Play This (Also)", che però al breakbeat feroce abbina fiati e voci sudamericane, per poi esplodere, nel finale, in un grassissimo Funk. Altri due episodi da citare, tanto per farvi la solita lista della spesa, sono "Malcolm Was Here", irresistibile Jazz in due parti (hi-hat e trombe nella prima, cassa, rullante e distorsioni nella seconda), e "Take Me Away", meticoloso collage Rap su un beat maggiormente asciutto. A conti fatti manca solo (e dispiace) una sana dose di scratch, tuttavia sommando "Some Cold Rock Stuf" e il mistery disc abbiamo una prova sontuosa, convincente e senz'altro matura. Hai capito J.Rocc...


TRACK LIST

J.Rocc - Some Cold Rock Stuf (Stones Throw Records 2011)

Disc 1 - Some Cold Rock Stuf

  1. Rocchead's Delight
  2. Don't Sell Your Dream (Tonight)
  3. Stay Fresh
  4. Stop Trying
  5. Thru The Tulips
  6. Party
  7. Chasing The Sun
  8. Play This (Also)
  9. Malcolm Was Here (Part 1 & 2)
  10. Take Me Away
  11. Too Many Clowns
  12. The Truth

Disc 2 - Mystery Disc
 

BEATZ
All tracks produced by J.Rocc