John Robinson and PVD - Modern Vintage

Reviewed by Mistadave
VOTO
(da 1 a 5)
: 3,5/4

Uno degli aspetti più affascinanti dell'Hip-Hop è senza dubbio il saper riciclare suoni oramai dimenticati, riuscendo a dar loro una nuova fioritura in contesti sempre differenti. La storia insegna che il connubio col Jazz da questo punto di vista ha notevolmente ampliato le possibilità creative di musicisti e produttori invogliati a compiere il fatidico passo al di là del mero campionamento aggiungendo ad esso una dimensione live, sfociando così in un'interazione ancora più completa tra i due generi. "Modern Vintage" è uno dei risultati di questo metodo interpetativo, reso possibile dal talento poliedrico di un musicista a tutto tondo come Pat Van Dyke, il quale si trova perfettamente a suo agio dinnanzi a un qualunque strumento ma che conosce perfettamente l'utilizzo di un campionatore, qualità che va ad incontrarsi in modo ideale con la natura artistica di un mc come John Robinson, uno che la musica la ama davvero ed altro non attendeva che mettersi all'opera per realizzare un prodotto che rievocasse le sue atmosfere preferite, quelle da piccolo club dove si può trovare rifugio sicuro e ascoltare (o proporre, nel suo caso) qualcosa di poco conosciuto, ma espresso con l'anima. Di concerti i due ne avevano già tenuti parecchi anche prima della realizzazione di questo disco, ecco quindi spiegata una chimica notabile sin dal primo ascolto che va ben al di là dell'amore comune per il vintage; è difatti una visione univoca che cerca di toccare in profondità, omaggiare, far trasparire amore per ciò che si fa, poco conta se sono gli strumenti o la voce ad esprimersi. Ne nascono veri e propri tributi agli eroi di un tempo, "Miles & Trane" è assai arguta nel costruire il suo testo avvalendosi della citazione dei vecchi successi delle due leggende menzionate nel titolo, oppure sentite dimostrazioni d'affetto verso quello che viene qui definito un artefatto futuristico, il caro vecchio vinile, omaggiato da Robinson con l'affiancamento di Shabaam Sahdeeq e El Da Sensei in "Vinyl Is Forever", o ancora rispettose odi alla musica fatta col cuore, che pervengono attraverso lo splendido giro di tromba di "Respect King", pezzo arrangiato in maniera eccellente, come pure da "This Is Art", dove il suono prende forma e diventa immagine, colore, sensazione. Musica è anche un motivo per cui vale la pena vivere ed ecco un altro dei grandi temi del disco, col rapper impegnato a scrivere diversi testi riflessivi ed esistenziali, dotati di piccoli tocchi poetici che formano i concetti espressi ad esempio in "Kiss The Sky", "Live Golden" e la rilassata "Choose Your Words Wisely". Dal punto di vista tecnico il lavoro di John Robinson è davvero encomiabile, dato che la struttura finale di molte tracce è stata definita a registrazioni vocali già acquisite e il flow è stato adattato molto bene a delle metriche non sempre facili da seguire, le sillabe volano via veloci senza mancare di precisione e vengono piazzate piacevoli rime interne ed azzeccate similitudini. PVD dimostra un gusto davvero apprezzabile nel far corrispondere melodie Jazz realmente suonate a batterie tipiche del boom bap della golden age, bilancia delicatezza e ruvidità, accelera e rallenta i ritmi in continuazione, spesso con disinvoltura. Il disco soffre un pochino nella sua seconda parte, quando s'incontrano pezzi caratterizzati da un minimo di autocelebrazione e da sperimentazioni sonore forse eccessive ("We Rock", "Know My Style"), non ispirati come le tante gemme che si possono pescare tra le prime otto/nove tracce, aggiungendo che a volte la sequenza dei brani mette in fila dei bpm quasi agli antipodi - si passa così dalla frenesia della piacevole "Two Man Mob" alla troppa calma di "What's The Point?" - togliendo un minimo di continuità all'ascolto. Un piccolo appunto va anche al mixaggio, in quanto capita, anche se di rado, di sentire la voce alta e rauca di Robinson sovrastata dalla ricca strumentazione utilizzata, facendo perdere qualche parola di troppo. "Modern Vintage" è un titolo che riconduce all'essenza dell'Hip-Hop, un genere che crea un ciclo continuo tra ciò che è e ciò che fu, concetto per il quale John Robinson e Pat Van Dyke sono due interpeti più che adatti al compito di emozionare, scavare sotto a quello strato superficiale che spesso limita la visione realistica dell'esistenza stessa. La loro musica è arte pura.


TRACK LIST

John Robinson and PVD - Modern Vintage (Brick Records 2014)
  1. Mic Check
  2. All Of The World
  3. Respect King
  4. Choose Your Words Wisely [Feat. Melinda Camille]
  5. Two Man Mob [Feat. Sadat X and I.D. 4 Windz]
  6. What's The Point? [Feat. Melinda Camille and Sam Barsh]
  7. Off The Wall
  8. This Is Art
  9. Miles & Trane
  10. Live Golden
  11. Vinyl Is Forever [Feat. Shabaam Sahdeeq and El Da Sensei]
  12. 10/11/12
  13. Know My Style
  14. We Rock
  15. Together We Are [Feat. Arin Maya]
  16. Kiss The Sky [Feat. Melinda Camille]
  17. Full Circle
BEATZ
All tracks produced by PVD
SCRATCH
All scratches by Chinch 33