Primo lavoro di quattro per James Bradell, membro del duo "9lazy9", che potremmo definire nostrano; ha infatti passato 10 anni qui da noi (dove sia ora non lo so, può darsi che si trovi ancora qui...), durante i quali ha firmato per la Ninja Tune, nota etichetta di musica elettronica. Questo non è propriamente un album Hip-Hop, fa parte di quella corrente in stile Shadow e Krush (con cui ha spesso lavorato insieme a ColdCut) che parte da quei territori ma si estende verso altri orrizzonti, spaziando tra sonorità  Jazz e sintetizzatori, verso Trip Hop e Drum-n-bass. Il livello è talmente alto dall'inizio alla fine che la prima volta l'ho ascoltato ben tre volte di fila senza rendermene praticamente conto. Il maggior pregio di questo lavoro riguarda sicuramente le batterie, tutte di altissimo livello e molto coinvolgenti, troppo spesso abbiamo ascoltato lavori che puntano tutto sulla melodia oscurando batterie scarse e noiose. Non da meno è la scelta dei campioni, ogni suono o rumore è perfettamente fuso coi potenti breakbeat in modo indescrivibile. "The Deep" è il pezzo che più mi ha colpito: nove minuti mozzafiato con un giro di basso ed una batteria alternati a misteriose voci accompagnate da sassofoni, una goduria per chi in un pezzo ama qualche venatura Jazz. Altrettanto potente è il suo primo singolo, "Long Road". Molto blando, caratterizzato da sonorità Jazz e stupendi echi Gospel, rispecchia a pieno il succo del disco come ne fosse il riassunto, e la rappresentazione della maturazione di quest'artista per lunghi anni a far gavetta tra Inghilterra, Stati Uniti ed Italia.

1. A World Of Vice
2. B. Monkey
3. Dubble
4. King Ashabanapal Pt. 1
5. The Deep
6. King Ashabanapal Pt. 2
7. Michael's Little Friend
8. White Sleave
9. Poseathon
10. Wicked, Cruel, Nasty & Bad
11. Pork Albumen
12. The Softest Thing In The World
13. Something Wonderful
14. Tiny Kangeroo Dolphin (From Hell)
15. Long Road