Fashawn - The Ecology

Reviewed by li9uidsnake
VOTO
(da 1 a 5)
: 4 +

Quello di un ragazzino cresciuto nei sobborghi popolari di Fresno, consumando le proprie copie di "Illmatic" e "The Lost Tapes" di Nas fra un trick con lo skateboard ed una palletta scambiata con uno sconosciuto per quel poco di argent de poche, non è propriamente il tipico ritratto del rapper West Coast 101 (per intenderci, quello che fa colazione con bottiglie di St. Ides e se ne va a dormire indossando rigorosamente pigiami rossi o blu). Fashawn, un po' come tutti, è un frutto del proprio ambiente, anche se, ad ascoltarlo mentre delinea i tratti somatici della sua personalissima ecologia (<<Cause where I'm from, brothers die everyday, sunny CA/understand the ecology on how we behave/baseheads, drive-bys, it's just how we was raised/murder for capital, we got to get paid/that's the mindstate that boosts the crime rate/just lost souls tryin' to find their way>>), l'impressione è che il frutto sia caduto ben distante dal ramo che lo ha generato. Quanto di buono (e ce n'era parecchio) ascoltato in "Boy Meets World" è tutt'ora presente, a partire dall'indissolubile sodalizio con Exile, fucina di brani eccellenti e spina dorsale di questa sua seconda avventura solista. "The Ecology", titolo tratto da una delle sue canzoni simbolo (e, personalmente, quella che preferisco in assoluto nel suo repertorio), è un album che Fashawn ha scritto dopo aver scavato a fondo nel proprio passato, deciso a una reimmersione forzata nelle profondità di quello spaccato urbano con l'intento di portare speranza e dissipare le ombre che hanno avvolto la sua gioventù e che, in parte, aleggiano ancora sullo sfondo sbiadito di alcuni ricordi. Dal rapporto ambivalente con la propria madre narrato in "Mother" (da <<raised three snotty-nosed kids on your own/we never had a house, we had a home>> a <<and never worked a 9-to-5, and never wondered why/black queen, crack fiend, all the while you was high>>), all'assenza di quella figura paterna che lui stesso ha dovuto ricoprire in "Man Of The House" (<<felt I knew how to run 'for I knew how to crawl/had a burden on my back, the planet on my shoulder/and one simple task, all I had to do was hold it>>), fino alla glorificazione del proprio successo, celebrata condividendo il microfono con il proprio idolo divenuto boss Nas e con Aloe Blacc in "Something To Believe In", sicuramente il brano più atteso della vigilia. "The Ecology" è un'altalena emotiva che oscilla costantemente fra i venti melodici della California ("Golden State Of Mind" su tutte) e l'atletismo lirico caratteristico della costa atlantica, riuscendo nell'impresa di mantenersi in perfetto equilibrio, con "F.T.W." unica trave lievemente scricchiolante di un impianto musicale altrimenti solidissimo. Un disco altamente personale che rispecchia al 100% il suo autore, con la sua umile arroganza e la capacità di mettere successi e fallimenti sotto il medesimo riflettore, il tutto veicolato da un dialettica che in sei anni ha notevolmente temperato la propria punta. Album come questi fanno bene all'ambiente musicale e dovrebbero uscire più spesso, per cui: congratulazioni a Fashawn in primis, che ha scongiurato quella maledizione che spesso finisce per attanagliare i seguiti dalla lunga gestazione, e congratulazioni pure a Nas, che dalla poltrona della sua Mass Appeal Records sta contribuendo a ripopolare l'ecosistema Hip-Hop con il verde lussureggiante dei tempi migliori.


TRACK LIST

Fashawn - The Ecology (Mass Appeal 2015)
  1. Guess Who's Back
  2. Confess
  3. Something To Believe In [Feat. Nas and Aloe Blacc]
  4. Higher
  5. To Be Young [Feat. BJ The Chicago Kid]
  6. Golden State Of Mind [Feat. Dom Kennedy]
  7. Letter F
  8. Place To Go
  9. Man Of The House
  10. Out The Trunk
  11. It's A Good Thing [Feat. Aloe Blacc and Choosey]
  12. Mother
  13. F.T.W.
BEATZ
  • Bobby 'Beewirks' Yewah and Exile: 1
  • Exile: 2, 4, 5, 6, 8, 10, 11, 12
  • Dj Khalil: 3
  • Alchemist: 7
  • Quincey Tones and Jo Caleb: 9
  • Exile and Farmer Grief: 13