Damu The Fudgemunk - Public Assembly/Public Assembly, Volume 2
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Bra
VOTO (da 1 a 5)
:
3,5/4 -
Damu The Fudgemunk prosegue con ostinata determinazione l'attività di riordino dei propri beat cominciata qualche anno fa con "Spare Time" ed "Overtime", continuata nelle due parti di "How It Should Sound", arricchita attraverso "Supply For Demand" e "Kilawatt V1.5", giunta all'ennesimo doppio capitolo grazie a "Public Assembly", raccolta che propone altri ventiquattro brani (dieci più quattordici) e ribadisce la fragranza di uno stile divenuto inconfondibile. Alla classicità dei sample, dei breakbeat e delle composizioni, Damu imprime un tocco realmente personale o, volendo dirla in altro modo, delle costanti rintracciabili nella totalità delle sue produzioni: la centralità della componente melodica, ad esempio, presente anche quando la strumentale assume contorni più minimali (i numerosi "Wonka Beat" sparsi un po' dovunque nei titoli sopraccitati); la cura millimetrica riservata alle batterie per programmazione e scelta dei singoli suoni (pesco quasi a caso "Truly Get Yours", impeccabile nell'abbinamento robusto tra cassa e rullante); un gusto chiaramente ispirato dalla musica black, con abbondanza di fiati, xilofoni e morbidi pianoforti Jazz. Minime le eccezioni e sempre adeguate all'economia complessiva del progetto, come "Brooklyn Flower", solare omaggio a "Les Fleurs" (nell'interpretazione di Minnie Ripperton), oppure "Faster Rhyme For Self", che alla decisa impennata di bpm fa seguire l'unica strofa dello stesso Fudge. Tra inediti, remix, rarità, versioni alternative/estese e nuove registrazioni, l'ora e mezza globale conferma il talento del beatmaker e offre vibrazioni di pregio indiscutibile, rievocando un passato che, a mio modo di vedere, non potrà mai tramontare; il sound articolato di "Hole Up!", le precise simmetrie di "Wings Remix", l'eleganza di "Same Beat", l'oscurità avvolgente di "Detour", la tensione di "DC Joint" e la bellezza genuina di "When The Winter Comes" sono segnali di un percorso su cui non ci sarebbe neppure molto altro da dire, eppure... Eppure, ferma restando la ricca gamma di edizioni disponibili (la Redefinition non si risparmia mai: vinili colorati, nastro, CD, formato digitale), "Public Assembly" non aggiunge nulla, o quasi, sulle notevoli capacità già dimostrate da Damu The Fudgemunk nelle prove precedenti, tutte molto simili per logica e mood; svuotato l'hard disk, forse è tempo di lanciarsi in nuove avventure, magari dando un seguito a quel piccolo gioiello di "Travel At Your Own Pace" o, perché no, scostandosi quel tanto che basta dalla formula del beat tape per abbracciare concept più ambiziosi. Io ci spero, perché il livello è davvero alto. |
TRACK LIST |
Damu The Fudgemunk - Public Assembly
(Redefinition Records 2014)
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BEATZ |
All tracks produced by Damu The Fudgemunk |