Chuck Inglish - Convertibles

Reviewed by Blond Dee
VOTO
(da 1 a 5)
: 1,5

Quali sono le strategie per poter realizzare un disco che sia vendibile su larga scala nel 2014? Molto semplice: non inventare nulla! E' sufficiente pescare dal mazzo della musica Pop più becera le carte vincenti e sicure, jolly sempre giocabili, metterle assieme senza neppure troppi sforzi nel cercare la giusta combinazione e lasciare che sia l'ascoltatore a trovare in questo mappazzone le canzoni che più si avvicinano ai suoi gusti. E questo è esattamente ciò che ha fatto Chuck Inglish proponendoci "Convertibles". Qui troviamo davvero di tutto: dalle tamarrate terra terra ("Came Thru/Easily") all'R'n'B moscio ("P.R.I.S.M."), passando da pezzi più club ("Inglés", con tanto di voce di Pitbull loopata) ad atri un po' più rappusi ("Gametime"...ma cosa ci fa Action Bronson in un album del genere?!). E' anche vero che scopiazzare a destra e manca da ciò che va di moda oggi non può che essere una scelta vincente se è all'ascoltatore medio che si punta. Probabilmente quest'ultimo è talmente abiutato a sorbirsi qualsiasi cosa passino le radio/TV da non aver mai sviluppato uno spirito critico che gli permetta di rendersi conto che artisti come Chuck Inglish non inventano proprio nulla, anzi, se possono andare sul sicuro ripescando cose già proposte da altri non ci pensano sopra due volte. Per poter capire a fondo ciò, sarà sufficiente concedere qualche minuto del vostro tempo all'ascolto di "Legs", brano spudoratamente simile a "Blurred Lines" di Robin Thicke e Pharrell, già accusati di violazione dei diritti d'autore dalla famiglia di Marvin Gaye. Ma, del resto, se quella formula ha avuto successo perché non riproporla un'altra volta? E' inutile tornare sull'argomento: sono pochissime le note positive e le ragioni sono quelle appena esposte. Per trovare qualcosa che mi sia piaciuto ho dovuto proprio mettermi a scavare a fondo: "Attitude", per esempio, ha un bell'inizio, con un beat aggressivo su cui Chuck ci propone un flow molto coinvolgente, salvo poi rovinare tutto affidando il ritornello a BJ The Chicago Kid che lo interpreta in maniera moscia e senza spina dorsale (non che le altre collaborazioni apportino chissà quale aiuto alla mediocrità generale...). Tolto ciò, siamo nella desolazione più totale. Ripeto: non ci sono spunti, idee, proposte. Nulla, non c'è nulla. Dai beat (tutti prodotti da Inglish, in due episodi aiutato da Mike Einziger degli Incubus e Chuck Bein) alle strofe (banali e qualunquiste) c'è davvero poco che possa piacere ai lettori di RapManiacZ. E' impensabile che un lavoro così anonimo, privo di qualunque personalità e inventiva, possa raggiungere il successo, eppure se Chuck, personaggio decisamente intenzionato a tuffarsi nel business più marcato, ha deciso di offrire al grande pubblico un lavoro con le caratteristiche di cui sopra, significa che è esattamente questo ciò che l'ascoltatore medio richiede: un'accozaglia di pezzi mainstream, qualcosa di un po' più Hip-Hop (perché diciamocelo, in fondo sentirsi street piace a tutti) e uno o due brani canticchiabili che puntino alle classifiche. Un po' come con le squillo: si trovano spesso nelle strade meno ovvie, agli angoli meno sospettabili, eppure se sono lì è perché qualcuno ne usufruirà... E quindi, statene certi, anche un disco improbabile come questo avrà purtroppo le sue brave vendite.


TRACK LIST

Chuck Inglish - Convertibles (Federal Prism 2014)
  1. Elevators [Feat. Buddy and Polyester The Saint]
  2. Swervin' [Feat. Sir Michael Rocks and Polyester The Saint]
  3. Legs [Feat. Chromeo]
  4. Came Thru/Easily [Feat. Ab-Soul and Mac Miller]
  5. Attitude [Feat. BJ The Chicago Kid]
  6. Inglés (Más O Menos) [Feat. Cap Angels]
  7. Money Clip [Feat. Vic Mensa, Retch, Hassani Kwess and Sulaiman]
  8. P.R.I.S.M. [Feat. Jade <3]
  9. Gametime [Feat. Action Bronson]
  10. H.M.U.
  11. Shitty Lullaby [Feat. Sabi]
  12. Dreamy
  13. Glam [Feat. Chance The Rapper and Macie Stewart]
BEATZ
  • Chuck Inglish: 1, 2, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 11, 12, 13
  • Chuck Inglish and Mike Einziger: 3
  • Chuck Inglish and Chuck Bein: 8
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