Blueprint - 1988

Reviewed by Paolo HCM
VOTO
(da 1 a 5)
: 4,5

All'interno di un roster consolidato e sempre in evoluzione come quello della Rhymesayers, Blueprint è da considerarsi tra gli elementi con più talento e inventiva. A dispetto di una carriera molto prolifica, difficilmente l'mc ha impattato in passi falsi e "1988" ne è l'ennesima conferma. Il disco risale al 2005 e, se qualcuno dovesse iniziare ora ad ascoltare e appassionarsi all'artista dell'Ohio, troverà il tutto sicuramente molto distante dalle sonorità che lo caratterizzano in questo momento. Nonostante ciò, il risultato appare decisamente appagante. Fin dalla scelta del titolo, così diretto e conciso, abbiamo di fronte un omaggio a quel periodo che tanto ha contribuito a far sbocciare l'Hip-Hop spalancando le porte alla golden age; la fine degli anni '90 si rivela fondamentale anche nella crescita dello stesso Blue, il quale riesce a coglierne in pieno la sua essenza e riprodurla in musica. L'album suona totalmente hardcore, riportando alla mente quelle atmosfere che cambiarono il destino di molti ascoltatori, esaltando la concretezza e la potenza del boom bap. I riferimenti sono costanti: dal "Boom Box" di Radio Raheem sul campione di Nas al collegamento verso "Welcome To The Terrordome" dei Public Enemy in "Trouble On My Mind", passando per gli splendidi sample di Joe Tex in "Tramp" e di Bo Hasson sull'ottima titletrack, o la citazione di un discorso di Richard Pryor nella ribelle "Kill Me First". Detto così, sembra che Blueprint se la sia cavata facilmente, insomma basta sbattere qua e là un paio di citazioni e qualche sample potente ed ecco che si rifanno gli anni '90 e il gioco è fatto; in realtà, a mio parere il compito e tutt'altro che semplice. In "1988" possiamo forse apprezzare soprattutto le doti da produttore di Albert, che non lascia nulla al caso: ogni suono, ogni batteria e ogni lirica sono incastrate alla perfezione, fondendosi in maniera più che convincente. Tecnicamente, poi, il disco offre livelli davvero molto alti, basti ascoltare "Fresh", dove mcing, turntablism e beatbox si presentano nella loro essenza e vengono esaltati divinamente grazie alle qualità del protagonista. A proposito, la produzione è interamente sulle sue spalle e le collaborazioni sono ridotte al minimo, solo Aesop Rock su "Lo-Fi Funk" e CJ The Cynic in "Kill Me First". Perfezionista per natura, anche considerando un mood e un filo conduttore ben definiti l'ex membro dei Soul Position riesce a dare una discreta dinamicità al lavoro, mischiando sonorità e ritmi diversi in maniera da rendere l'ascolto mai noioso e ripetitivo. Possiamo quindi dire: obiettivo raggiunto; personalmente, consiglio a tutti l'ascolto e anche i puristi credo potranno apprezzare come Blueprint abbia dato personalità e freschezza a un'epoca che ha fatto la storia dell'Hip-Hop. In una parola? Nostalgico!


TRACK LIST

Blueprint - 1988 (Rhymesayers Entertainment 2005)
  1. Introduction
  2. Anything Is Possible
  3. 1988
  4. Inner-City-Native-Son
  5. Tramp
  6. Boom Box
  7. Trouble On My Mind
  8. Lo-Fi Funk [Feat. Aesop Rock]
  9. Big Girls Need Love Too
  10. Fresh
  11. Where's Your Girl At?
  12. Kill Me First [Feat. CJ The Cynic]
  13. Liberated
BEATZ
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