BLITZ THE AMBASSADOR - STEREOTYPE

Reviewed by Fugu
VOTO
(da 1 a 5)
: 4

"Stereotype" è l'album di Blitz The Ambassador, titolo fuorviante che non rende giustizia al disco stesso: come dice Blitz nel brano di chiusura, la sua musica non ha nulla di stereotipato ed egli stesso è ben lontano da una certa immagine di rapper. Per questa prima uscita pubblicata dalla sua Embassy MVMT, Blitz mette in piedi un disco ricco; ricco di musica, ricco di testi, ricco di storie. Un lavoro coeso, frutto di una serie di anime dalle origini musicali diverse riunite insieme al servizio dell'Hip-Hop. Sicuramente un primo accostamento vi porterà in zona The Roots, il che in sé non è del tutto sbagliato, ma le somiglianze del caso non devono far credere all'ascoltatore che si tratti di una banale scopiazzatura, perché ciò andrebbe a sminuire il grosso lavoro svolto dal nostro mc e da tutti i musicisti coinvolti. Blitz è nato e cresciuto in Ghana, esattamente ad Accra, come dice la sua biografia è cresciuto tra Afro-Beat, Highlife, Jazz e Motown, ma la sua vita cambia quando suo fratello maggiore gli fa scoprire "It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back" dei Public Enemy. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti per frequentare il college, Blitz inizia infatti a fare musica pubblicando i suoi primi tape autoprodotti ("Soul Rebel" e "Double Consciousness"). Poi, dopo la laurea, si trasferisce a New York per inseguire il suo sogno: lì registra "Stereotype", un disco che gode di una serie di arrangiamenti ed orchestrazioni che vanno al di là delle classiche produzioni Hip-Hop con due suoni in croce buttati in loop. Aiutato dalla Embassy Ensemble, Blitz lavora sodo per dare all'album un suono di più ampio respiro, i numerosi strumenti, gli ingressi di trombe, sassofoni, chitarre ed una forte presenza di parti ritmiche sono solo alcuni degli elementi presenti, il tutto è ben calibrato, cambi, componenti melodiche che si alternano e procedono assieme e la moltitudine di suoni presenti danno vita a qualcosa di intenso, una musica trascinante che ricorda tanto l'Africa, il Funk, il Soul e lo stesso Hip-Hop, una musica che fa bene, che comunica, che posiziona "Stereotype" tra quei prodotti dove diverse ispirazioni si intrecciano con una naturalezza rara in un unico corpo. Lo stile di Blitz al microfono non è meno interessante, certo a volte ha una scrittura un po' troppo semplice, ma tutto sommato d'effetto, è un piacere ascoltarlo, specie quando si lancia nel puro racconto. La parte lirica si unisce in maniera ottimale al tappeto sonoro, un grande lavoro dunque, dove i brani da citare sono tanti; andando in ordine, vale la pena sottolineare "Breathe", "Lover's Remorse", "Home", "Nothing To Lose", "Beyond The Clouds" e "Goodbye Stereotype", che procedendo nell'ascolto nasconde una ghost track ricca di tributi. Se si riesce ad entrare in sintonia col disco, difficilmente ve ne sbarazzerete e, anzi, una volta giunti alla fine non esiterete a premere di nuovo il tasto play.


TRACK LIST

Blitz The Ambassador - Stereotype (Embassy MVMT 2009)
  1. Prelude
  2. Something To Believe
  3. Breathe [Feat. Rob Murat]
  4. Love Remorse [Feat. Rick Bartlett]
  5. Instrumentalude
  6. Home
  7. Ghetto Plantation
  8. Nothing To Lose [Feat. Kate Mattison]
  9. Dying To Live [Feat. Tarrey Torae]
  10. Beyond The Clouds [Feat. J. Ivy]
  11. Remembering The Future
  12. Goodbye Stereotype
BEATZ
All tracks produced by Blitz The Ambassador and Optiks except track #7 by Blitz The Ambassador and Ill Poetic