The Beatnuts - Street Level

Reviewed by li9uidsnake
VOTO
(da 1 a 5)
: 4,5

Per la serie avere vent'anni e non sentirli... Sì sì, è vero, da un punto di vista puramente storico possono sembrare una sciocchezza, ma qui stiamo parlando di Hip-Hop e in proporzione questi pesano quanto un'era geologica. Era infatti il lontano giugno del 1994 quando JuJu, Psycho Les e Kool Fashion (terzo membro fondatore, noto ai più col nome di Al' Tariq, che in seguito lascerà la formazione per perseguire una, poco prolifica, carriera solista), sull'onda generata l'anno precedente dall'esplosivo EP "Intoxicated Demons", decisero di sganciare un'altra bomba dalle profondità della Grande Mela. Lanciati dal basso dirompente di "Props Over Here", il (fu) trio di Corona ci consegna un album (l'unico della loro discografia non interamente autoprodotto) il cui comparto musicale fa sfoggio di un livello di ricerca e selezione di altissimo livello: da Herbie Hanckock a Woody Shaw, passando per Roy Ayers, Donald Byrd e tanti altri. In "Street Level" (o "The Beatnuts", lo trovate segnalato con ambedue i titoli) il Jazz trasuda, letteralmente, da ogni solco del vinile. L'ascolto si snoda, per la maggior parte, tra quelle gustose composizioni grasse e ipnotiche ("Hit Me With That" e "Yeah You Get Props") che tanto ci piacciono, marchio di fabbrica del gruppo del Queens, alternate a qualche episodio dalle sonorità più melodiche e distese ("Let Off A Couple" e "Lick The P*ssy"), il tutto saldamente legato da un minimo comun denominatore: uno stile produttivo essenziale, caratterizzato da un forte minimalismo e capace di donare alle atmosfere dell'album un notevole senso di coesione. E proprio questo suo aspetto a mio avviso, benché non si tratti certo (ahinoi) di uno fra i lavori più ricordati quando si prendono in considerazione i cosiddetti classici di quel periodo, rende quest'album una delle influenze (accanto alle opere contemporanee di altri pesi massimi del calibro di Dj Premier e RZA) che andranno a plasmare l'evoluzione di una certa parte del genere, precursore di quel suono scarno e minimale che ha caratterizzato gran parte della scena musicale sotterranea di New York e dintorni tra la fine degli anni '90 e i primi '00. Un esempio? Scorrete la tracklist e prendete quella genialata di "Yeah You Get Props", la ricetta è tanto semplice (a parole) quanto efficace: tagliate un campione assurdo, aggiungeteci un arido break di batteria, condite il tutto con una linea di basso spessa quanto la parete di un caveau e il gioco è fatto. Che altro dire? Le gemme più splendenti del disco ormai le conoscono tutti: "Are You Ready", con un Grand Puba in grande spolvero; la già citata "Yeah You Get Props", sorretta da un beat malatissimo; e ancora "Get Funky", "Hellraiser", "Props Over Here"...e volendo potrei proseguire nel citarle tutte, ma avrebbe ben poco senso, perché è proprio la parure nel suo complesso a valorizzare, per quanto splendenti, le singole gemme che la compongono. Un'ultima parola rivolta a chi ancora, per qualche oscura ragione, non avesse ascoltato quest'album: fatevi un favore e recuperatelo il prima possibile, vi garantisco che una volta premuto play per un po' di tempo faticherete molto a metterlo da parte. O, per usare le parole di Les: <<one time, I tap yo mind, I got you hummin'/now you want to press rewind!>>.


TRACK LIST

The Beatnuts - Street Level (Relativity Records 1994)
  1. Intro
  2. Ya Don't Stop
  3. Props Over Here
  4. Hellraiser
  5. Are You Ready [Feat. Grand Puba]
  6. Superbad
  7. Straight Jacket
  8. Let Off A Couple
  9. Rik's Joint
  10. Fried Chicken
  11. Yeah You Get Props
  12. Get Funky
  13. Hit Me With That
  14. 2-3 Break [Feat. Gab]
  15. Lick The P*ssy
  16. Sandwiches
  17. Psycho Dwarf
BEATZ
All tracks produced by The Beatnuts except tracks #2 by Lucien and #5 by V.I.C.
SCRATCH
All scratches by Dj Sinister