ARMY OF THE PHARAOHS - THE TORTURE PAPERS

Reviewed by Dr. What?
VOTO
(da 1 a 5)
: 4,5

Bando alle ciance e alle critiche da bar dello sport messe per iscritto su qualche sito di recensioni, "The Torture Papers" è un gran bell'album che nessuno dovrebbe farsi scappare. Va da sé che la mia personalissima opinione non è quella universale che tutti dovrebbero accettare, ma da qui ad affermare che in "The Torture Papers" tutte le tracce sembrano uguali ce ne vuole... Annunciato nel 1998, fuori solo qualche mesetto fa, gli AOTP ci hanno messo un bel po' per riunirsi, è vero, ma alla fine ne è valsa la pena: il tempo trascorso dal fatidico annuncio all'effettiva uscita avrà anche cambiato le carte in tavola (fuori Bahamadia, Virtuoso e Stoupe, dentro Kamachi, Reef The Lost Cauze, gli Outerspace, Des Devious e Faez One) ma il risultato è stato fedele alle previsioni, confermando lo strapotere sul mercato underground di Vinnie Paz e del suo collettivo. Niente a che vedere con studi di egittologia ed eventuali inaudite scoperte di piramidi (non fatevi ingannare dalla copertina e/o dal nome del gruppo), "The Torture Papers" ripete per filo e per segno il curriculum vitae di tutti i componenti del supergruppo: spietate rime da battaglia (ovviamente non tengo in considerazione le baggianate di Vincenzino che non stanno né in cielo né in terra né altrove...ok, è lui il capo, ma qualcuno dovrà pure avvertirlo?!) su beat ossessionanti che si avvalgono ora di colossali sonorità orchestrali percussive ed aggressive, ora di disegni melodici chiaramente velati, mettendo sempre in contrasto fra loro gruppi strumentali e linee di basso di timbro molto diverso. Non mancano dunque le novità, formazione a parte: Esoteric cambia marcia e accelera lasciando parecchi mc's dietro, Stoupe presta il campionatore e la formula JMT ad egregi sconosciuti europei, Planetary riesce a farsi notare (potentissimo in "Narrow Grave"!), Vinnie Paz a momenti sembra pensare (vedi "Into The Arms Of Angels") e Celph Titled ruba in extremis la palma di miglior mc a Reef The Lost Cauze. Il piccolo Juju Mob è infatti troppo poco presente per essere giudicato tale, seppellisce per stile, tecnica e contenuti l'amico Kamachi e buona parte della ciurma, ma non si può non tenere conto di Celph: voce possente per rime massicce placcate in piombo, tanto da risultare una specie di terminator in "Pull The Pins Out", nella titletrack e in "Listen Up". Qualche episodio poco sotto la media ("All Shall Perish" e "King Among Kings"), Faez One e Des Devious non pervenuti, più l'insopportabile fantasia assassina di Vinnie le uniche note stonate di un album che rispecchia in pieno quanto di buono fatto da tutti gli A.O.T.P. in questi anni. Continuate così.

Reviewed by Soup Herb
VOTO
(da 1 a 5)
: 4 -

E fu così che il buon vecchio Vinnie Paz decise di riunire il super gruppo dell'Armata Faraonica (nato da una sua idea) per incidere un nuovo disco. Vinnie alias Ikon The Verbal Hologram, già noto alle masse per essere uno dei tre fondatori dei Jedi Mind Tricks nonché unico mc del gruppo dopo la dipartita di Jus Allah, ha modificato un po' quella che era la formazione originale dell'Armata, pur se il concetto rimane lo stesso: Rap hardcore e crudo come pochi. Non c'è quindi da stupirsi che nel gruppo si ritrovino nomi come Apathy (già parte dell'ultimo progetto nonché della prima uscita dei JMT), Celph Titled (Demigodz), Chief Kamachi dei Juju Mob, Esoteric, il duo Outerspace, Crypt The Warchild e King Syze: tutta gente tranquilla, insomma. In più cameo d'eccellenza di Reef The Lost Cauze. Grande assente senza cause apparenti: Stoupe. Il super produttore è per me il grande M.I.A. dell'album. Nonostante l'assenza del nemico della razza umana, la produzione dell'album è decisamente adatta allo scopo/tema. La traccia d'apertura prodotta da Shuko non lascia molto alla fantasia, "Battle Cry" è infatti un monito alle masse: AOTP non teme rivali. Apathy è il primo a incutere timore: <<I'll put you up on an IV, not the Roman numeral four/but the IV that leads you to the funeral floor>>; 'mmazza. Non male anche "Henry The 8th", con il guest di Reef. "Pull The Pins Out" è altrettanto bella, con l'alternarsi di Celph ed Esoteric. E poi ecco "Into The Arms Of Angels", tanto per cambiare Vinnie nomina gli angeli in un titolo. Comunque sia, è una traccia che sinceramente mi dice poco e sa di Emo-Rap misto a Mike Shinoda. Unico acuto: il testo di Paz. Andando oltre, sono tracce degne di nota: "The Torture Papers", con un Apathy molto ispirato, "Listen Up", con Celph Titled che a me da una risata (<<and bitches love me with a Mack Eleven/telling the police sketch artists I look like Jon B with a deadly weapon>>), "Feast Of Wolves" e "King Among Kings". Consiglio a chiunque quest'album per la varietà di artisti ed il loro talento, non è mai tardi per unirsi all'Armata.


TRACK LIST

Army Of The Pharaohs - The Torture Papers (Babygrande 2006)

  1. Battle Cry
  2. Gorillas
  3. Henry The 8th
  4. Pull The Pins Out
  5. Tear It Down
  6. Into The Arms Of Angels
  7. The Torture Papers
  8. Listen Up
  9. All Shall Perish
  10. Wrath Of Gods
  11. Narrow Grave
  12. Feast Of The Wolves
  13. King Among Kings
BEATZ
  • Shuko: 1, 9
  • DC The MIDI Alien: 2, 10
  • Undefined: 3
  • Beyonder: 4
  • Loptimist: 5
  • Rain: 6
  • Apathy: 7
  • 7L: 8, 13
  • Villa and The White Shadow: 11
  • Oaks with the co-production by Celph Titled: 12