Aesop Rock # Fast Cars, Danger, Fire And Knives

Dopo la mezza delusione saggiata con "Bazooka Tuth", Aesop decide di tentare una strada diversa, un EP che però somiglia quasi ad un vero e proprio album. Sono solo otto le tracce, ma in tutto abbiamo trentacinque minuti di ottima musica. Come sempre dovrebbe avvenire, in "Fast Cars..." la qualità ha più importanza della quantità, per i primi ventimila che compreranno l'album, ci sarà inoltre un gradito regalo: un libro di 88 pagine con i testi di tutte le canzoni di Aesop, da "Float" in poi. L'omaggio rappresenta sicuramente una gran bella idea, data la complessità dei testi di Ian, sia per quanto riguarda la metrica, sia per il significato: le sue metafore sono tra le più ardite in circolazione e spesso questo è un limite alla stessa comprensione dei suoi testi, ecco quindi che l'ausilio didattico si trasforma nella classica ciliegina sulla torta. Le canzoni sono tutte molto belle e coinvolgenti, fresche e ben prodotte, si nota decisamente un ritorno all'eccellenza rispetto alle indecisioni del disco precedente. Dal canto suo, Aesop sfodera le solite e affilate armi liriche. "Fast Cars": traccia bella ritmata e coinvolgente, grazie anche all'unica nota di tromba campionata in modo eccellente, risuonata e scratchata con eleganza. "Number Nine": l'elogio delle batterie, per creare un perfetto tappeto sonoro alle paranoie liriche dell'mc. "Zodiaccupuncture": molto intrigante la tastiera che alterna vari stili, dai vecchi videogame al Rock anni '80 e addirittura '70, tutto ciò in un'atmosfera onirica e vaneggiante. "Holy Smokes": ennesimo viaggio mentale, senza eccessi ma con tanto stile. "Winners Take All": strepitosa base di Rob Sonic, che con la sua Elettronica raffinata riesce a far sentire Aesop a casa sua, il nostro eroe si sfoga senza alcun freno su un tappeto sonoro che sembra calzargli addosso come un vestito d'alta sartoria. "Rickety Rackety": base dal ritmo veloce e incalzante che fa divertire gli ospiti El-P e Camu Tao, i quali, assieme allo stesso Aesop, si scatenano in vaneggianti ed extrabeat. "Food, Clothes, Medicine": una bella chitarrazza distorta e malata, follia all'ennesima potenza e compenetrazione (a mio avviso sempre positiva) tra generi musicali considerati a volte troppo lontani tra loro. "Facemelter": degnissima chiusura su un beat scuro e minimale sovrastato con solita eleganza dal nostro protagonista. Aesop si conferma ancora una volta un rapper eclettico, intelligente e capace, in grado di stupire un po' tutti col suo stile unico e decisamente fuori dai cliché.