Method Man – The Meth Lab

Voto: 2 +

vincestaples-fm

Parto da un’opinione molto personale e che probabilmente attirerà antipatie/invettive sia da parte dello Staff che tra l’utenza: Method Man non ha mai sganciato la bomba. Non lo era “Tical”, album di certo eccellente ma inferiore a quanto proposto da GZA, Ghostface e Raekwon in quel frangente; non lo era “2000: Judgement Day”, episodio ambizioso e a tratti sorprendente, anche se dispersivo nella sua lunga durata; non lo era “0: The Prequel”, né occorre spiegarne il perché; non lo era “4:21 – The Day After”, convincente e nulla più. E’ curioso, eppure c’è il serio rischio che il nostro Clifford abbia dato il suo meglio – togliendo le uscite del Clan, ovvio – in “Blackout!”, ossia al fianco di Redman*. Se le premesse sono queste, cosa dobbiamo aspettarci da un progetto che l’mc pubblica alla veneranda età di quarantaquattro anni e a nove di distanza (sì, nel mezzo ci sono “Blackout! 2” e “Wu-Massacre”) dall’ultima fatica solista?

Le anticipazioni mi erano sembrate un po’ piatte, l’insieme conferma i dubbi provati leggendo una tracklist che eccede sul versante dei featuring e affida la produzione per lo più a degli sconosciuti, con esiti inevitabilmente incostanti; a questo proposito, l’iperpresenza al microfono di Hanz On – Hannibal The Great, se preferite – è dovuta sì alla partecipazione della Hanz On Music, tuttavia va inquadrata anche nella ripetuta celebrazione di Staten Island (ad esempio in “So Staten”: <<yo, I’ve been Staten Island since ’85/my thing was rapping, ain’t get a package ‘til ’89/that trick jacket, that bomber cracking, that baby 9/that drug traffic, sell to your mama and maybe mine>>), borough da cui provengono entrambi. L’impressione, senza affrettare giudizio e conclusioni, è di avere a che fare con una sorta di mixtape il cui protagonista non è del tutto al centro dell’attenzione, considerandone l’assenza in un paio di brani, la presenza contenuta (il refrain, una piccola strofa) in altri due/tre e il minimo sindacale di prove in solitaria (“2 Minutes Of Your Time” è l’unica): da Johnny Blaze gradiremmo qualcosa in più di un’oretta zeppa di autocelebrazione, diciamo così, non troppo ispirata, un disco impersonale e convincente solo per brevi tratti, pescando dal mazzo le combinazioni migliori e tenendo a mente che il tema è grosso modo uno.

E’ il caso di “Straight Gutta”, efficace grazie al beat niente male di Ron Browz (certo, se Redman non si limitasse a un ritornello e otto barre!), la già citata “2 Minutes Of Your Time”, “The Purple Tape”, che riunisce Meth, Rae e The Rebel INS in una combo quantomeno dignitosa, “Another Winter”, storytelling cupo e teso in compagnia dei soliti Hanz On, Streetlife e Carlton Fisk; poi? Poi poco di significativo, guizzi e sussulti isolati che ci restituiscono un mc sulle cui qualità non ha senso stare a discutere – la voce piena, forte, riconoscibile in mezzo a mille, il flow vellutato, l’autentica classe – e qui però privo di stimoli, impegnato in tracce ripetitive e destinate a non lasciare alcunché nell’ascoltatore.

E allora il problema, al netto dei possibili (pochi) pregi e (molti) difetti, è che un’operazione come “The Meth Lab” finisce col non possedere un’identità, un’anima: manca un concept, il beatmaking è assemblato un po’ a caso e in genere modesto, il Wu-Tang Clan sembra un pallido ricordo del passato e la capacità di dare un’impronta sensibile all’Hip-Hop è ridotta a zero. <<I ain’t tryna bring the city back and all that pretty boy Rap/ain’t where I’m really at, besides rappers don’t really ride/they piggy back, I’ll trade them all to have Tupac and Biggie back/facts, don’t give me dap>>; non sarà un (altro) buco nell’acqua a ridimensionare la straordinaria carriera artistica di Method Man, ciononostante è inevitabile chiedersi cosa l’abbia spinto ad avventurarsi in un prodotto inconsistente sotto il profilo dell’originalità e trascurabile nell’insieme. Ai fan inossidabili consiglio un ascolto a prescindere, gli altri si ritengano pure incolpevolmente esonerati.

* trattasi di una provocazione, un’esagerazione volutamente enfatica.

Tracklist

Method Man – The Meth Lab (Tommy Boy Entertainment 2015)

  1. Intro
  2. The Meth Lab [Feat. Hanz On and Streetlife]
  3. Straight Gutta [Feat. Redman, Hanz On and Streetlife]
  4. Bang Zoom [Feat. Hanz On, Streetlife and Eazy Get Rite]
  5. 50 Shots [Feat. Mack Wilds, Streetlife and Cory Gunz]
  6. The Pledge [Feat. Hanz On and Streetlife]
  7. 2 Minutes Of Your Time
  8. Worldwide [Feat. Hanz On, Uncle Murda and Chedda Bang]
  9. Soundcheck [Feat. Hanz On and Carlton Fisk]
  10. Water [Feat. Chedda Bang]
  11. Lifestyle [Feat. Cardi, Eazy Get Rite and Freaky Marciano]
  12. The Purple Tape [Feat. Raekwon and Inspectah Deck]
  13. Intelligent Meth [Feat. Masta Killa, Streetlife and iNTeLL]
  14. Symphony [Feat. Hanz On, Streetlife, Kash Verrazano, Carlton Fisk and Killa Sin]
  15. What You Getting Into [Feat. Streetlife and Donny Cacsh]
  16. Another Winter [Feat. Hanz On, Streetlife and Carlton Fisk]
  17. Rain All Day [Feat. Hanz On and Dro Pesci]
  18. So Staten [Feat. Hanz On and Hue Hef]
  19. Outro

Beatz

  • Cee The Architek: 2
  • Ron Browz: 3
  • Level 13: 4
  • Pascal Zumaque and Don’t Panic Ent.: 5, 8
  • Allah Mathematics: 6, 7
  • Pascal Zumaque and Code Red: 9, 10
  • Pascal Zumaque: 11, 15
  • J57: 12
  • 4th Disciple: 13, 16
  • Daez: 14, 17
  • Zarko Krstic and Pascal Zumaque: 18