Jack Danz – Ouija Slang

Voto: 4 +

JackDanzOuijaSlangComunicazioni medianiche, come “Post scripta” di Kaos. Rap che sembra registrato sulla poltrona, spaparanzato e con un pizzico di altezzosità. Beat lenti e dark – e mai diresti che il tutto nasca a Leeds. Difatti, non fosse stato per l’accento dopo qualche barra non mi sarei accorto assolutamente della provenienza geografica. Jack Danz inizia coi pallidissimi, taglienti, ironici e più cazzari Defenders Of Style (dateci n’ascolto!) e sfodera a fine 2015 la prima release ufficiale sotto Bad Taste Records, non molto distante dalle difese di stile passate, ma sicuramente più cupa e soggettiva. Cura sia testi che produzioni (tranne un paio) e fare tutto a volte può far molto male. Non in questo caso, a quanto pare.

Sulla componente strumentale, parte dal classico boom bap, lo distorce un po’, lavora sulle basse e sui sample e ottiene dei beat creepy, ipnotici e dissonanti, ma che si fan piacere anche dalla testa Hip-Hop anni ’90, per intenderci. Sin dall’apertura, con “Opening”, suona tutto sinistro e horror, ma quell’horror elegante tipo anni ‘40, che non gioca tutto sull’effetto sorpresa o sullo spiattellamento generale. Godimento sul giro di basso di “AbandonTheWrist”, allegretto, semplice ma mental col singolo “School’s Out”, legnate dure grazie anche a batterie e bassline come quelle di “5 Fingers Discount” e “Damn Son” o alla tromba super processata della titletrack; mentre cambiano tempo e suoni in “Sanctuary Steps”, con campane e vocine in strani loop, e nella smooth “Prolific”, prodotta da uno che ha lo stesso nome del pezzo (!).

Liricamente, lo stile di Jack aka D-Boogie è fluido (“School’s Out”), deciso e incisivo, hard-hitting appunto. Nelle argomentazioni e un po’ in tutto il mood dell’album viene fuori gran parte della sua cinicità, assieme a una capacità di scrittura non solo notevole ma realmente come poche altre in UK: <<the voice of God don’t speak to you, is speak at you>> in “Colts Buddies”. Unica nota che mi lascia tuttora un po’ perplesso e dispiaciuto è l’utilizzo pressoché costante sulla voce di effettistica, a modulare il timbro: era veramente necessario in quasi ogni brano? E’ poi evidente che il nostro preferisce la musica all’apparire della sua persona, il messaggio dei tanti spezzoni di film al ripetere continuamente il proprio nome o quello della sua crew. Molto buono, caratteristica che ho apprezzato parecchio.

Ogni traccia di “Ouija Slang” è a sé, reggerebbe da sola l’intero lavoro, nonostante al tempo stesso siano una collegata all’altra, anche nel continuum dei suoni finali/iniziali. ‘Nsomma, clicca qua mate.

Tracklist

Jack Danz – Ouija Slang (Bad Taste Records 2015)

  1. Opening
  2. AbandonTheWrist
  3. Wind Up Merchant
  4. Schools Out
  5. Neville Bartoss
  6. 5 Finger Discount [Feat. Lee Scott]
  7. Colts Buddies
  8. Ouija Slang
  9. Sanctuary Steps [Feat. Swish]
  10. Damn Son
  11. Prolific

Beatz

All tracks produced by Jack Danz except tracks #7 by Morriarchi and #11 by Prolific

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DATA DI NASCITA 1° novembre 1987 PROFESSIONE vivere PASSIONI costanti tentativi di aumento del Q.I. personale PROGETTI PER IL FUTURO il futuro non esiste NELLO STAFF DAL novembre 2013

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