J Dilla – The Shining

Voto: n.g.

The Shining: lo splendore, la lucentezza… Che J Dilla possedesse lo shining è fuori discussione, sono pochi i nomi che negli ultimi quattro/cinque anni hanno impresso con tale forza una direzione all’Hip-Hop e lui era sicuramente uno di questi. Ma “The Shining” è un disco postumo e in quanto tale risulta difficile, se non impossibile, capire quanto il risultato finale del tutto si avvicini al progetto originariamente concepito dall’autore. In altre parole, resta il dubbio su cosa sarebbe stato “The Shining” se Jay Dee non se ne fosse andato: a mio avviso un album più completo.

Capisco sia istintivo, per chi ha apprezzato il suo lavoro quand’era ancora in vita, avvicinarsi ai suoi ultimi respiri musicali con una certa fiducia, quasi fosse scontato che Dilla abbia fatto centro anche da lassù, allo stesso modo trovo meraviglioso l’omaggio che tutto l’Hip-Hop continua quotidianamente a tributargli. E’ però abbastanza evidente che “The Shining” alterni momenti di estrema raffinatezza ad altri di ovvia incompiutezza, sebbene il lavoro di post-produzione (ad opera di Karriem Riggins) sia stato svolto con la massima accortezza e senza stravolgere il materiale a disposizione.

Gli innesti Soul, il suono dei clap e il calore dei bassi non ha quindi eguali, poiché appartengono al J Dilla di sempre, quello cui erano sufficienti qualche idea e una tastiera per mettere assieme un’eccellente produzione; la sovrapposizione di alcune voci di sottofondo e l’eco qua e là di brani estrapolati dallo “Shining” di Stanley Kubrick non si direbbero invece così ben inseriti. Ad aprire il sipario è Busta Rhymes in quella che sembra più un’introduzione che altro, il campione è preso dal “Volo del Calabrone” di Nikolai Korsakoff e fa il paio con “Move” (dal primo disco di Oh No) per la quale era stato chiamato in causa Bach. Le performance migliori sono quelle di Common, che tra “E=MC²” e “So Far To Go” restituisce a Dilla alcuni dei favori ricevuti in precedenza, anche se in generale nessuno viene meno al proprio impegno.

Buoni perciò gl’ingressi marchiati Stones Throw di Madlib, Guilty Simpson e MED, il cantato di Dwele, il gradito ritorno di Pharoahe Monch e il preciso incedere di Black Thought, il tutto sorretto da ottime batterie (“Jungle Love”), trombe ed archi (“Love”), strutture classiche del campionario dilliano (“Love Movin'”). Il fatto poi che “The Shining” suoni come un insieme non ancora amalgamato di ingredienti e la breve durata del tutto (poco più di 35 minuti) sono in questo caso delle mancanze semplicemente inevitabili.

Riposa in pace, Jay.

Tracklist

J Dilla – The Shining (BBE Records 2006)

  1. Geek Down [Feat. Busta Rhymes]
  2. E=MC² [Feat. Common]
  3. Love Jones
  4. Love [Feat. Pharoahe Monch]
  5. Baby [Feat. Madlib and Guilty Simpson]
  6. So Far To Go [Feat. Common and D’Angelo]
  7. Jungle Love [Feat. MED and Guilty Simpson]
  8. Over The Breaks
  9. Body Movin’ [Feat. J Rocc and Karriem Riggins]
  10. Dime Piece (Remix) [Feat. Dwele]
  11. Love Movin’ [Feat. Black Thought]
  12. Won’t Do

Beatz

  • J Dilla: 1, 2, 3, 4, 6, 7, 10, 11, 12
  • J Dilla and Madlib: 5
  • J Dilla and Karriem Riggins: 8
  • J Dilla, Karriem Riggins and J.Rocc: 9

Scratch

All scratches by J.Rocc

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