GZA/Genius – Liquid Swords

Voto: 5 +

Sappiamo benissimo che un disco epocale come “Liquid Swords” meriterebbe – tanto più sulle pagine di un sito nato appunto sull’onda di una letterale venerazione per il Wu-Tang Clan – un approfondimento denso e circostanziato, in grado di far emergere il valore e la centralità di un’opera diventata presto di culto per meriti e qualità che nessuno oserebbe mettere in discussione. Il fatto è che neppure il nostro Fuso aka Lino, all’epoca, riuscì a spingersi oltre la più genuina manifestazione d’amore per un album consumato dai ripetuti ascolti e di cui era stato inevitabile imparare a memoria ogni rima, ogni piega della soundtrack (qui ha senso chiamarla così) ed ogni kung fu flick; perciò, invece che riscrivere da capo una delle nostre prime recensioni (come accaduto per altri classici commentati oltre quindici anni fa), preferiamo lasciare intatto il pensiero del nostro primo webmaster nella sua totale semplicità. Eccolo, senza dettagli, parentesi e citazioni che nulla aggiungerebbero all’assoluta perfezione di “Liquid Swords”.

Se non avete mai sentito questa perla, non sapete cosa vi perdete: vi consiglio di procurarvela al più presto! Lasciate stare l’ultimo album del gruppo del momento, l’Hip-Hop è “Liquid Swords”. Inseritelo nel vostro stereo, spingete play e preparatevi ad attraversare un varco spazio-temporale che vi condurrà direttamente al centro della dimensione Wu-Tang, dove le uniche regole vigenti sono quelle tramandate dagli antichi maestri shaolin. Tra shogun, samurai e spie ninja, scorre via un intro tra i più memorabili della discografia Hip-Hop, il famoso bambino dalla voce demoniaca che racconta come sia cambiata la sua vita dopo la misteriosa morte del padre – the shogun’s decapitator. Un GZA ai massimi livelli e un RZA semplicemente stratosferico hanno creato, oramai 5 anni fa (era il 1995), un capolavoro stilistico unico per profondità delle tracce e perfezione degli incastri lirici, il pezzo più pregiato della saga del Clan. Tra capolavori inestimabili come “Liquid Swords”, “Duel Of The Iron Mic”, “Labels”, “4th Chamber”, “Shadowboxin'” e “B.I.B.L.E.” mi risulta impossibile indicare quale sia il pezzo migliore dell’album. Chi già sa di cosa sto parlando, potrà facilmente capire che un 5 + rende solo minimamente giustizia a un’opera di questo spessore. Provare per credere.

Tutto qui, perché non occorre molto altro di fronte all’evidenza. Note a margine? “Liquid Swords” – secondo solista per GZA, che difatti è il membro più anziano (anagraficamente) del Wu-Tang Clan – viene pubblicato a due anni da “Enter…” e in scia a “Tical”, “Return To The 36 Chambers” ed “Only Built 4 Cuban Linx…”, chiudendo idealmente un cerchio che portava dal celebratissimo esordio del gruppo alla conferma del suo talento lirico forse più cristallino (quantomeno in quella fase). Non a caso, tra i due titoli si percepiscono chiare similitudini, tanto da poterli considerare alla pari in un confronto altrimenti prossimo all’eresia. Da ricordare il retro dell’artwork che mischia la tracklist (“B.I.B.L.E.”, la traccia di Killah Priest, è presente solo nella versione in CD) in una sorta di trama tratta da un fantomatico GZA Wu-Tang Manual 4:12. Poi? Poi niente. Poi se amate l’Hip-Hop non potete fare a meno di “Liquid Swords”. E’ scentifico.

Tracklist

GZA/Genius – Liquid Swords (Geffen Records 1995)

  1. Liquid Swords
  2. Duel Of The Iron Mic [Feat. Masta Killa, Inspectah Deck and Ol’ Dirty Bastard]
  3. Living In The World Today
  4. Gold
  5. Cold World [Feat. Inspectah Deck]
  6. Labels
  7. 4th Chamber [Feat. Ghostface Killah, Killah Priest and The RZA]
  8. Shadowboxin’ [Feat. Method Man]
  9. Killah Hills 10304
  10. Investigative Reports [Feat. Raekwon, Ghostface Killah, U-God and Killah Priest]
  11. Unexplained
  12. I Gotcha Back
  13. B.I.B.L.E. (Basic Instructions Before Leaving Earth) (Killah Priest)

Beatz

All tracks produced by The RZA except track #13 by 4th Disciple

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