Gorillaz – Gorillaz

Voto: n.g.

Nel giro di pochissimo tempo sono diventati famosissimi grazie al bel singolo “Clint Eastwood”, ma chi sono questi Gorillaz? Qualcuno li ha definiti la prima band virtuale, perché nei loro video si celano sotto le spoglie di personaggi animati disegnati da Jamie Hewlett, i cui nomi sono 2D (voce e tastiere), Noodle (chitarra), Murdoc (basso) e Russel (batteria). Persino durante i loro concerti non si fanno vedere dal pubblico, ma in realtà sono Damon Albarn dei Blur, Miho Hatori delle Cibo Matto, Dan (The Automator) Nakamura e Del Tha Funky Homosapien – più lo stesso Hewlett, se consideriamo il gruppo nel suo insieme.

Per chi non conoscesse ancora gli ultimi due (ed è la ragione che ci spinge a parlarne), consiglio di ripartire immediatamente da “3030” di Deltron, probabilmente il miglior disco del fatidico anno 2000 ed ennesimo side project sbocciato su un’intesa che ha qualcosa di magico. Dan è uno dei migliori produttori in circolazione, le sue basi sono innovative, coinvolgenti, ricche nell’uso dei sample e molto melodiche (nel senso buono del termine); Del (cugino di Ice Cube e figura chiave della crew Hieroglyphics), con un microfono in mano è invece un vero portento: stilisticamente lo si riconosce subito, ha una bella voce (molto calda) e sa incastrare le parole con un flow riconoscibile tra mille.

“Gorillaz” – che pende però solo in minima parte verso l’Hip-Hop – è un progetto molto particolare, un mix tra Rock, Brit Pop, Elettronica e chissà cos’altro, una miscela impossibile da definire eppure altamente esplosiva. Dan è in forma straordinaria e il suo tocco si abbina perfettamente agli interventi strumentali (abbondanti), un gioco di equilibri davvero efficace e basato su un processo creativo che non sembra porsi limiti e confini, spostando l’attenzione sulla formazione nel suo complesso e mai su un protagonista assoluto tra i quattro. Ascoltate ad esempio la strumentale “Double Bass”, il Funk un po’ latino di “Rock The House”, la deliziosa malinconia di “Latin Simone” (cantata da Ibrahim Ferrer, testo di Lazaro Villa), la rotondità di “Tomorrow Comes Today” e i suoni californiani di “Punk”; per non dire della strambissima ghost track, ovvero “Clint Eastwood” a una velocità più alta e con una voce afro al posto di Del…

Strano ma fantastico, meritano il successo planetario che di certo raggiungeranno.

Tracklist

Gorillaz – Gorillaz (Parlophone/Virgin Records 2001)

  1. Re-Hash
  2. 5/4 Five Four
  3. Tomorrow Comes Today
  4. New Genious (Brother)
  5. Clint Eastwood
  6. Man Research (Clapper)
  7. Punk
  8. Sound Check (Gravity)
  9. Double Bass
  10. Rock The House
  11. 19-2000
  12. Latin Simone (Que Pasa Contigo)
  13. Starshine
  14. Slow Country
  15. M1 A1

Beatz

All tracks produced by Dan The Automator and Gorillaz with the co-production by Tom Girling and Jason Cox except track #13 by Tom Girling and Jason Cox

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