Ghostface Killah – The Lost Tapes

Voto: 3,5/4

Domanda: cosa c’è da dire sul tredicesimo disco solista in ventidue anni di un mc la cui carriera comprende altresì diversi progetti collaborativi (ovvero quelli con la Theodore Unit, gli amici Method Man e Raekwon, Sheek Louch e i canadesi BadBadNotGood), la presenza attiva in tutti i dischi del Wu-Tang Clan fin da quel fatidico novantatré, la partecipazione alla maggior parte delle compilation (e affini) che sfoggiano sul fronte copertina il logo della fenice e una miriade di featuring sparsi in un elenco sconfinato di titoli? Risposta: nulla di realmente significativo. Anche perché, minime variazioni del caso a parte, “The Lost Tapes” ribadisce un trend che Ghostface Killah ha oramai scolpito nella pietra: la durata (da “Apollo Kids” in avanti) non supera la soglia dei quaranta minuti, i contributi esterni abbondano, alle macchine c’è una sola regia e il sound è ricchissimo di Soul.

In merito agli ultimi due punti, dopo Adrian Younge, The Revelations e BBNG è la volta di Big Ghost Ltd, che non è l’ennesimo alias di Tony Starks – sulla parziale omonimia ci sono cascati in molti, noi compresi, fuorviati dalle saltuarie performance del Nostro al campionatore fin dai tempi di “Bulletproof Wallets” – ma questo ragazzo qui, produttore vicino al team Griselda (eccolo all’opera) e con un recente passato da blogger. Ignoriamo in toto le modalità attraverso le quali i due si siano ritrovati assieme in studio, tuttavia promuoviamo subito i risultati del loro fortunato incontro: l’autore di “Ironman” e “Supreme Clientele” conserva un talento quasi infallibile nella selezione delle strumentali, tagliate su misura per il suo stile dall’impronta narrativa – ancorché lo storytelling in questo caso non la faccia da padrone – e coerenti rispetto a quanto proposto in passato. Per dirla con altre parole, “The Lost Tapes” mantiene intatto il canone GFK e ci consegna l’ennesima prova valida di un percorso che, per resa e longevità, ha oggettivamente pochi termini di paragone nel perimetro della scena.

Tutto ciò al netto di una densità a tratti soffocante di ospiti (non è pignoleria: calcoli alla mano, il padrone di casa conserva per sé solo otto strofe – quasi sempre in apertura di brano – più i refrain) e l’assenza di materiale che possa competere con dei monoliti quali “Daytona 500”, “Buck 50” o “Run” – lo so, sarebbe pretendere troppo; considerazioni che trovano però il rovescio della medaglia nella solida qualità di un insieme che convince sui fronti della fluidità e dell’omogeneità. Episodi infallibili come l’estratto video “Buckingham Palace”, con un attacco al microfono che lascia subito morti e feriti sul campo di battaglia (<<bone crusher, I’m like the hood’s top celebrity/long dick, ya chick like my rap’s longevity/colder than a glass of ice cubes/I got ‘em all in bad moods, stompin’ on shoes, I never lose>>), e la posse tutta interna al Clan “Watch ‘Em Holla” (per la verità con un pigro Masta Killa che non tiene il passo di Ghost, Rae e Cappa) soddisferanno infatti senza difficoltà i palati di chi è cresciuto consumando le uscite provenienti da Staten Island, celebrate al contempo da sample prelevati con rigore certosino dalla black music degli anni sessanta/settanta (fiati e acuti da “I Was Born All Over” di O.V. Wright per la seconda).

Discorso che vale anche per l’immancabile love song, “Done It Again”, che nelle sedici barre del veterano Big Daddy Kane (cinquant’anni lo scorso settembre) e in concomitanza all’improvviso cambio di programmazione della strumentale diventa un’ode all’Hip-Hop (il campione è “I’ve Done It Again” delle Charmels), e la concretezza di “Constant Struggle”, un moderno Gospel cucito con eleganza sopra “Freedom Is A Constant Struggle” di Barbara Dane and The Chambers Brothers. Citazione obbligata, infine, per “Cold Crush”, spinta da un’efficace combinazione di basso e batteria che vira con decisione verso il Funk, e la rockeggiante “I Think I Saw A Ghost” con un sempre ispirato Sheek Louch.

A proposito delle tante voci che affiancano Ghost, diciamo che – come prevedibile – in una scala da uno a dieci il loro apporto otterrebbe valutazioni parecchio altalenanti, passando da un energico Ras Kass a Vic Spencer, dalla fotta di Planet Asia alla fiacchezza di Snoop Dogg – e via dicendo. Poco o nulla, poi, aggiunge il bonus EP contenente altri cinque remix (per un totale di sei, dato che in scaletta ne figura già uno): un paio sono per “Saigon Velour”, che conserva il medesimo beat ma, dopo aver dato spazio a Tricky, allarga il terzetto iniziale con LA The Darkman e Compton Menace, i rimanenti tre riguardano invece “I Think I Saw A Ghost”, riproposta in una versione con la chitarra elettrica sparata a mille e due riletture complete da parte di Bronze Nazareth e Agallah (preferiamo senza dubbio quella del primo).

Conclusioni? “The Lost Tapes” rispecchia quanto ci si aspetta da un artista talentuoso, esperto e astuto come Ghostface Killah, bravo a portare a casa la partita anche col minimo sforzo. <<Don’t test me, bulletproof vest me/I get crunchy, all chunky like a Nestlé>>; amen.

Tracklist

Ghostface Killah – The Lost Tapes (X-Ray Records 2018)

  1. Introduction [Feat. Michael Rappaport]
  2. Buckingham Palace [Feat. KXNG Crooked, Benny The Butcher and .38 Spesh]
  3. Majestic Accolades [Feat. Planet Asia and Hus Kingpin]
  4. Cold Crush [Feat. LA The Darkman, Ras Kass, Chris Rivers and Harley]
  5. Put The Ghostface On It (Interlude 1)
  6. Saigon Velour [Feat. Snoop Dogg and E-40]
  7. Constant Struggle [Feat. Killah Priest and Bishop Lamont]
  8. Done It Again [Feat. Big Daddy Kane, Cappadonna, Styliztik Jones and Harley]
  9. Reflections Of C.R.E.A.M. (Interlude 2)
  10. Watch ‘Em Holla [Feat. Raekwon, Masta Killa, Cappadonna and Dj Grouch]
  11. I Think I Saw A Ghost [Feat. Sheek Louch, Vic Spencer, Reignwolf and Luke Holland]
  12. Outroduction [Feat. Michael Rappaport]
  13. Saigon Velour (Bonus Remix) [Feat. Snoop Dogg, E-40 and Tricky]

Bonus EP

  1. Saigon Velour (Embassy Mix) [Feat. Snoop Dogg, E-40 and LA The Darkman]
  2. Saigon Velour (G Mix) [Feat. Snoop Dogg, E-40, LA The Darkman and Compton Menace]
  3. I Think I Saw A Ghost (Showtime Mix) [Feat. Sheek Louch, Vic Spencer, Reignwolf and Luke Holland]
  4. I Think I Saw A Ghost (Wisemen Mix) [Feat. Sheek Louch, Vic Spencer and Reignwolf]
  5. I Think I Saw A Ghost (Propane Mix) [Feat. Sheek Louch, Vic Spencer and Reignwolf]

Beatz

All tracks produced by Big Ghost Ltd with the co-production by M. Ramirez, H.P. Colon and M. Markoff except track #11 with the co-production by M. Ramirez, H.P. Colon, M. Markoff and J. Cook

Bonus EP

  • Big Ghost Ltd with the co-production by M. Ramirez, H.P. Colon and M. Markoff: 1, 2
  • Big Ghost Ltd with the co-production by M. Ramirez, H.P. Colon, M. Markoff and J. Cook: 3
  • Bronze Nazareth: 4
  • Agallah: 5