Erick Sermon – No Pressure

Voto: 5

ErickSermon1993500Erick Sermon. Uno di quei rapper di cui basta il nome per trasmetterci uno stato emozionale. Non a caso un certo Marco Fiorito, confidandoci i suoi sogni, rappava del ragazzo newyorkese <<…e un desiderio: Erick Sermon sul calendario…>>. La sua carriera è ben nota a tutti e questo disco esce forse nel suo momento migliore. Era il 1993 e lui e Parrish si erano appena presi una pausa dal progetto EPMD, per poi reincontrarsi qualche anno più tardi, dedicandosi ad esperienze soliste. Ne viene fuori una mina assoluta, roba da entrare di diritto nell’elenco dei classiconi. E infatti se qualcuno mi domandasse mi fai sentire qualcosa della golden age?, questo sarebbe di certo uno dei dischi che prenderei come modello.

“No Pressure” si compone di diciassette tracce quasi interamente prodotte dallo stesso Sermon; proprio qui possiamo apprezzare le capacità del rapper anche come produttore. Si tratta di uno di quei dischi che ti consuma le orecchie per quanto lo ascolti: va in loop e ciao. I beat crudi e potenti non possono che far muovere la testa dall’inizio alla fine, tant’è che difficilmente mi è capitato di skippare qualche traccia. Cassa e rullante sono l’anima del lavoro e s’incastrano con le liriche da dieci e lode di Erick. Gia dalle prime tracce l’mc ci fa intendere che non ce n’è per nessuno; sia con la potente “Payback II”, accompagnato da Joe Sinistr, che grazie al singolo “Stay Real”, cattivo al punto giusto con la scena Hip-Hop: <<change the out look, change the cover of the book, you Hip-Hop crook and give back what you took>>.

Per le collaborazioni, tra gli altri, alcuni pesi massimi come Ice Cube, Redman e l’immancabile Keith Murray in ottima forma sia nella traccia più “Hostile” del disco che in compagnia proprio di Reggie Noble. Non male anche l’altro singolo, “Hittin’ Switches”, con la giusta dose d’ignoranza che fa anche da accompagnamento al film del 1993 “Who’s The Man”. Sarebbe gia abbastanza così, ma con un secondo “Intro” Sermon ci lancia nella metà conclusiva del disco, aperto dall’eponima traccia, bomba assoluta nella quale il Nostro è molto consapevole (giustamente) del proprio valore: <<Who can see me? You better ask Superman for his super vision>>. Per concludere l’opera, come ogni buon atleta di livello che si rispetti, l’mc abbassa invece un po’ l’intensità con “Female Species”, l’unica traccia musicalmente dai toni più soft assieme a “Safe Sex”, nella quale tra l’altro troviamo una splendida Debra Killings per la voce del ritornello.

Insomma, direi proprio che la lontananza da Parrish, se pur temporanea, ha giovato e non poco. L’album risulta davvero compatto e convincente, di certo tra i miei dischi preferiti. Forse (paradosso) l’unica pecca è che le pochissime sbavature non permettono di valutarne subito il valore assoluto, molto alto. Ad ogni modo chi volesse iniziare ad ascoltare Rap e al tempo stesso riscoprire qualcosa del passato, troverà in “No Pressure” un acquisto consigliatissimo. In una parola? Classico!

Tracklist

Erick Sermon – No Pressure (Rush Associated Labels 1993)

  1. Intro
  2. Payback II [Feat. Joe Sinistr]
  3. Stay Real
  4. Imma Gitz Mine
  5. Hostile [Feat. Jeffrey Stewart and Keith Murray]
  6. Do It Up
  7. Safe Sex
  8. Hittin’ Switches
  9. Intro
  10. Erick Sermon
  11. The Hype
  12. Lil Crazy [Feat. Shadz Of Lingo]
  13. The Ill Shit [Feat. Ice Cube and Kam]
  14. Swing It Over Here [Feat. Keith Murray and Redman]
  15. Interview
  16. All In The Mind
  17. Female Species

Beatz

All tracks produced by Erick Sermon except tracks #16 co-produced by Colin Wolfe and #17 produced by Brent Tucker with the co-production by Erick Sermon

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Paolo HCM

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