Eric B. & Rakim – Follow The Leader

Voto: 4,5

Non era affatto facile ripetersi dopo aver regalato ai seguaci dell’Hip-Hop un grande classico come “Paid In Full”, disco che aveva eretto su un ideale piedistallo Rakim, l’mc che ha riscritto le metriche a cui il Rap era rimasto legato nei suoi primi anni di notorietà, ed Eric B., esponente della figura del deejay nella sua veste più ancestrale, in grado di provvedere ai suoni e di tenere in piedi lo show, l’esatta metà della coppia che in quell’epoca costituiva una combinazione imprescindibile. Uscito a un anno dalla pubblicazione del mitologico esordio del duo, “Follow The Leader” si distingue dal suo predecessore, oltre che per la quasi totale assenza di campioni di James Brown, per la veemenza con cui Rakim prende possesso del microfono, mettendoci dentro la massima cattiveria possibile e fornendo una prestazione di classe e grinta che non lascia spazio per respirare un attimo, sia perché i beat su cui rima sono spesso claustrofobici e avvinghianti, sia sia perché il suo dominio del flow gli consente di riempire ogni barra con quante più parole possibili.

“Lyrics Of Fury”, la titletrack e “Microphone Fiend” non sono solo all’altezza di perle come “Eric B. Is President” e “Paid In Full”, sono elementi altrettanto distintivi della discografia del gruppo e non hanno difficoltà nel risplendere di luce propria. Rakim sembra un tifone che si sta per abbattere da qualche parte, la furia è tangibile, non è solo scritta nel mero titolo di un brano, le rime riescono a mettere in soggezione per via del timbro fermo, per l’assenza di esitazione, per l’irrisoria facilità con cui vengono ridiscussi i sacri dogmi della versificazione. Perfetta esemplificazione di ciò è la titletrack, il cui refrain è peraltro costruito su un sample vocale dello stesso Rakim: è impressionante sentire come il rapper componga e scomponga sillabe trovando posizionamenti delle rime sempre diversi, come crea assonanze, allitterazioni e appaiamenti multisillabici che non sembra neanche fare fatica ad assemblare (<<this is a lifetime mission, vision of prison/’aight listen/in this journey you’re the journal/I’m the journalist/am I Eternal?/Or an eternalist?>>), facendo scorrere il tutto sopra una base dove il campione di tromba s’inserisce a strofa in corso e il basso è tonante come in tutto l’album.

Molti mc’s non reggerebbero più di una traccia a questi ritmi, ma “Lyrics Of Fury” aggiunge benzina sul fuoco, è una sfida a fare anche meglio: quello che rappresenta con tutta probabilità il miglior uso di ogni epoca della batteria di “Funky Drummer” viene abbinato a una chitarra elettrica che va a ciclo continuo e il testo utilizza diverse citazioni da film horror creando un’ambientazione angusta all’interno della quale vengono terminati i nemici. Dei tre capolavori che aprono il disco, “Microphone Fiend” è il più calmo, ma non certo il meno incisivo, e racconta dell’infatuazione di Rakim per il microfono, dell’impossibilità di stare senza Hip-Hop, i suoi significati e le sue sfide; Eric B. contribuisce con un altro sample di chitarra, più leggero ma ripetuto in modo ossessivo, per poi arricchire la batteria con due minuti conclusivi di autentiche bastonate.

Le tracce meno conosciute, però, non sono certo lì a fare da riempitivo: le minacce si trasformano in entertainment da palcoscenico sorretto dalla potenza devastante del sample di batteria nel caso di “Put Your Hands Together”, riconoscibile per il giro di sax, “The R” e la sua atmosfera notturna ricordano quale sia la lettera più importante dell’alfabeto, “No Competition” sconsiglia agli altri rapper il confronto, perché l’epilogo è scontato. Una considerazione va tuttavia fatta a margine, in quanto permane la sensazione che l’abbondanza qualitativa, in parte, non sia stata corrisposta da quella quantitativa. Partendo dal presupposto che all’epoca la febbre saliva alle stelle per ascoltare nuove rime da un innovatore come Rakim Allah, inserire in sequenza due strumentali quasi a metà scaletta sembra una pausa troppo lunga tra una traccia rappata e l’altra; il fatto, poi, che la musica sia protagonista in tre tracce su un totale di undici pare togliere troppo spazio all’mc. Inoltre, “To The Listeners” soffre di una struttura compositiva troppo simile a quella di “Move The Crowd” ed è riproposta in chiusura con un bonus beat di cui non si sentiva affatto la necessità.

Detto ciò, “Follow The Leader” resta indiscutibilmente una pietra miliare di fondamentale importanza per la carriera di Eric B. & Rakim, promossi con merito a quell’esame in cui viene richiesto di dare seguito a un classico conservandone gli alti standard qualitativi. Di certo, oggi come allora, non è un’impresa alla portata di tutti.

Tracklist

Eric B. & Rakim – Follow The Leader (UNI Records 1988)

  1. Follow The Leader
  2. Microphone Fiend
  3. Lyrics Of Fury
  4. Eric B. Never Scared
  5. Just A Beat
  6. Put Your Hands Together
  7. To The Listeners
  8. No Competition
  9. The R
  10. Musical Massacre
  11. Beats For The Listeners

Beatz

All tracks produced by Eric B. & Rakim

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