Elzhi with Will Sessions – Elmatic

Voto: n.g.

Elmatic01500Un mc, uno di quelli davvero bravi, prende un classico – tra i cinque (se non tre?) album che nessuno potrebbe mettere in discussione – e lo rifà da capo, affidando tutti i beat a una band che ne deve risuonare i medesimi accordi e conservando inalterate numerose peculiarità dell’originale (come alcuni titoli e refrain). Dovendomi basare su tale premessa, avrei di certo assunto un’espressione facciale inequivocabile, a metà strada tra dubbio e sconcerto; basterebbe aggiungere, però, che l’mc in questione è Elzhi, a mio avviso tra i talenti più interessanti in circolazione, il gruppo è quello di Sam Beaubien, già al fianco di Black Milk, Phat Kat, Guilty Simpson e altri protagonisti di spicco della Motor City, e il disco è addirittura “Illmatic” per stuzzicare anche il diffidente più incallito.

L’inclinazione alla cover o, se il progetto si estende, al rifacimento, è largamente inapplicabile all’Hip-Hop per numerose ragioni che non vale neppure la pena richiamare; salvo, verrebbe da dire, in determinati casi. “Elmatic” è appunto tra questi, perché per un verso omaggia con misurata sobrietà il capolavoro assoluto di Nas e per altro verso rimpingua le uscite degne di attenzione dello stesso Jason Powers. In primis, tuttavia, vorrei fare il punto sul contributo dei Will Sessions, autori dell’intera riscrittura dei meravigliosi beat firmati da Premier, Large Professor, L.E.S., Pete Rock e Q-Tip: l’ensemble di Beaubien (fiati), Bryan Arnold (batteria), Tim Shellabarger (basso), Ryan Gimpert (chitarre), fino a Eric Kacir, Matt Martinez, Tom Parks e Justin Jozwiak, ha il merito di mantenere inalterato il mood degli originali, qui arricchiti da qualche inciso strumentale (ad esempio l’inizio di “The Genesis” o la coda di “The World Is Yours”) e da un suono straordinariamente pieno (il cassa e rullante di “One Love” è un tutt’uno con basso e xilofono). In aggiunta, si segnalano due hidden track che, se prodotte dai Will Sessions (i credit non specificano nulla in merito, ma lo diamo per scontato), confermerebbero la precisa lettura in chiave Hip-Hop del loro sound, dote, per essere chiari, comune a poche formazioni analoghe il cui vertice potrebbe essere rappresentato dai Roots.

Elmatic02170Elzhi si muove in parallelo, gestendo liberamente la tracklist (resta fuori solo “One Time 4 Your Mind”) e rileggendo con una certa libertà i testi di Nas. “N.Y. State Of Mind” diventa così “Detroit State Of Mind”, con un inevitabile slittamento di riferimenti (<<dead bodies in Lake Michigan that shake fishermen, pimps turn into pastors the fake, bishops in the churches>>), stesso discorso per i racconti di “Memory Lane” (<<yo, I’m trying to get to memory lane, but wonder should I take the train of thought or hope on a mental plane, I don’t stay far but this a place you can’t get to in your car to travel, state of steel is bizarre but there you are like you never left, back in junior high with your report card, trying to make a B out the letter F>>), mentre “Life’s A Bitch” ribadisce l’unico featuring dell’album (al posto di AZ abbiamo Royce Da 5’9”) e si allunga sui cinque minuti e mezzo grazie a un assolo di tromba e all’ingresso di Stokley Williams, voce dei Mint Condition. Più netta la trasformazione di “One Love”, la lettera che era destinata a un amico in galera è qui la descrizione di una donna, dei suoi trascorsi e del perché sia diventata <<the only one that I be thinking of…one love>>; abbastanza affine al modello di riferimento, invece, la parte rimanente di “Elmatic”.

Ma il discorso non può tralasciare la componente tecnica, dato che l’esordio di Nas ha rappresentato anche un termine di paragone per l’intera scena del periodo (e oltre). Ebbene, Elzhi conferma in pieno le proprie qualità (ecco spiegata la differenza con “Ode To Illmatic” di Fashawn, che resta un omaggio entro la norma) e sfoggia un flow superbo, una lezione di stile che fa il paio con quella di “The Preface”. Manca la ciliegina sulla torta? Tranquilli, c’è: El bissa l’esperimento di “The Leftovers Unmixtaped” e opta per una distribuzione tramite download gratuito (ma i collezionisti troveranno in vendita anche la copia fisica!), perciò piuttosto che chiedermi un voto d’incerta utilità fate un po’ di spazio sull’iPod a quella che, sorprendentemente, potrebbe rivelarsi la migliore uscita di questa (fine) primavera.

Tracklist

Elzhi with Will Sessions – Elmatic (Elzhi.com/XXLMag.com/Jae B. Group 2011)

  1. The Genesis
  2. Detroit State Of Mind (Houseshoes Shout)
  3. Halftime
  4. Memory Lane
  5. The World Is Yours
  6. Represent
  7. Life’s A Bitch [Feat. Royce Da 5’9” and Stokley Williams]
  8. One Love
  9. It Ain’t Hard To Tell
  10. Pete Rock Shout (Hidden Track)/Verbal Intercourse Pt. 2 (Hidden Track)/Detroit State Of Mind Pt. 2 (Hidden Track)

Beatz

All tracks produced by Will Sessions

Scratch

All scratches by Dj Dez