El-P – Weareallgoingtoburninhell Megamixxx3

Voto: 3,5

Chi l’avrebbe mai detto. Quella che nella recensione di “Definitive Jux Presents IV” indicavo come rinascita Def Jux era in realtà il temporaneo (così sembra) canto del cigno di una delle label più…sapete bene cos’è la Def Jux, detrattori o fan accaniti. Il nome dell’etichetta di El-P e Amaechi Uziogwe è stato sulla bocca di tutti, nel bene o nel male. Chi vedeva la morte dell’Hip-Hop nello scheletro con la testa a puntina non faceva testo e ancora stenta a farne, chi c’è entrato troppo dentro fatica ancora a uscirne e si porta dietro anche un accenno di spocchia da voi dovreste ascoltare questa roba ma ve lo impedirò in tutti i modi cosicché io possa continuare a vantarmi di ascoltare questa roba e voi no – o una cosa simile. Fatto sta che a distanza di dieci anni da “The Cold Vein” e “Labor Days”, anche la Def Jux ha iniziato a mostrare qualche crepa di prevedibilità e la curva dell’eccellenza si ferma più o meno al 2007, quando abbiamo avuto gli ultimi dischi di Aesop Rock ed El-P. Per il resto, in questi tre anni si sono susseguite cose non rivoluzionarie ma ascoltabili, lunghi periodi di stallo e “Depart From Me”.

All’annuncio di El-P di qualche mese fa i backpacker (ogni tanto è bello lucidare questa parola) di tutto il mondo hanno avuto un mezzo ictus: e adesso? Non vorremmo lasciare il mondo nelle mani di Lil’ Wayne? – pensarono. Ma El-P è stato chiaro e inamovibile: voglio essere un musicista per 24 ore al giorno, punto. Vogliamo biasimarlo? Ogni impero ha un inizio e una fine, o perlomeno un passaggio di testimone. Visto che, in un’epoca in cui chiunque si crea la propria microetichetta (non me ne vogliano RJD2 o Mr. Lif), per ora nessuno si fa carico di questo testimone e visto anche che El-P non credo cederà facilmente la sua label al primo affarista di passaggio (meglio chiudere tutto definitivamente), il nostro, accortosi di non essere mica l’ultimo degli stronzi, ha bussato in casa Gold Dust – che non è mica l’ultima delle etichette – e ha prenotato il suo “Weareallgoingtoburninhell Megamixxx3” per agosto 2010.

Il titolo non è nuovo, ma il concetto dietro lo è. Se i precedenti “Weareallgoingtoburn…” venivano smazzati alle serate del Producto in tiratura limitata, il terzo episodio ha i crismi della semi-ufficialità alla stregua di un “Collecting The Kid”. Un contentino, insomma, ma un contentino sostanzioso, in attesa di “Cancer For Cure” (titolo provvisorio) e a tre anni dall’infernale “I’ll Sleep When You’re Dead”. Tre anni durante i quali il nostro si è fatto sentire molto sporadicamente con una manciata di remix, una traccia nell’ultima compilation Def Jux (vedi sopra) e qualche produzione al di sotto della media (sempre “Depart From Me”). Dire che El-P sia rinato forse è ancora un po’ azzardato, certo è che in tre anni qualcosa è cambiato. E ciò che balza immediatamente all’orecchio è un uso dell’Elettronica ancora più pronunciato. Oh oh oh, sai che novità… Zitti! Dicevo che ci si accorge immediatamente di un cambio nel metodo di El-P, prima saldamente e prevalentemente ancorato ai sample e alla loro decostruzione, ora più che mai alla ricerca di soluzioni più personali nell’assemblaggio di beat che non sono più solo beat (e non lo sono mai stati…), bensì pezzi che riescano a stare in piedi da soli, descrivendo i suoi tipici incubi urbani attraverso strati e strati di sintetizzatori, tanti e acidi come mai in passato.

Il suono dei suoi nuovi synth è più vintage, più polveroso, più terreno, oramai lontanissimo da quello che fu – ad esempio – il viaggio intergalattico di “The Cold Vein”. Qualcuno infatti che ha ancora nel lettore “A B-Boys Alpha” o “Iron Galaxy” potrebbe non gradire esperimenti tamarri come le strumentali dei remix di “I Got This” di Young Jeezy o “Driving Down The Block” dei Kidz In The Hall, come la pseudo Dancehall di “Honda Redux” che, va detto, è particolarmente deleteria, come gli episodi un po’ insipidi alla “Meanstreak (In 3 Parts)”. Ma El-P non ha perso il tocco del maestro che è, senza alcuna discussione, e mette in fila tracce da paura quali “DMSC” e il suo organo splendidamente cartoonesco, il Rock acido di “Drunk With A Loaded Pistol”, la cui batteria vi causerà diverse paresi facciali, la violenza di “Time Won’t Tell” e il ruvido riff di “Secret Police Man’s Ball”, per non parlare poi del Latin-Jazz futurista di “Contagious” in compagnia del tastierista dei Chin Chin, Wilder Zoby, che tira fuori un ritornello Pop vocoderizzato e un assolo di tastiera per un risultato che potrebbe sembrare tutto, fuorché prodotto dal cranio di El-P.

E’ lecito quindi aspettarsi novità e qualità per il prossimo lavoro di Jaime Meline, che si è liberato dagli impegni burocratici per essere, ora che può permetterselo, un musicista a tempo pieno e a tutto tondo. Il regalo per ora non è male e anche la scatola è molto bella (opera dell’ottimo Travis Millard), perciò mettiamo il culo sulla sedia, le dita sui tasti, riaccendiamo il microfono e facciamo un dischetto nuovo, eh?

Tracklist

El-P – Weareallgoingtoburninhell Megamixxx3 (Gold Dust Media 2010)

  1. Take You Out At The Ball Game
  2. Whores: The Movie
  3. Meanstreak (In 3 Parts)
  4. DMSC
  5. Drunk With A Loaded Pistol
  6. Time Won’t Tell
  7. Secret Police Man’s Ball
  8. I Got This (El-P Remix) Redux
  9. Jump Fence, Run, Live
  10. He Hit Her So She Left
  11. Driving Down The Block (El-P Remix) Redux
  12. Honda Redux
  13. How To Serve Man (Stripped)
  14. Contagious Snippet (Wilder Zoby feat. El-P)/Eat My Garbage 2

Beatz

All tracks produced by El-P

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