Egreen – Beats & Hate

EgreenBeatshate500Allora, cominciamo con un bel disclaimer: Egreen, il crowdfunding, bla bla bla; Egreen, i contenuti, bla bla bla; e, più in generale, Egreen, bla bla bla. Ciò per dire che Egreen in questo momento è argomento caldo per chiunque ascolti Rap. E, consequenzialmente, su di lui e su questo disco, sul crowdfunding e sul resto si possono leggere ottomiliardicirca di pareri su un qualsiasi forum o sentirne altrettanti in qualsiasi discussione. Ora, non so a voi, ma a me di tutto ciò non me ne frega assolutamente nulla. A me interessa la musica (momento spocchia: motivo per cui non abbiamo fatto come tutti i siti di settore italiani che hanno messo fuori recensioni sperticate dopo due giorni; noi, signore e signori, i dischi prima di recensirli li ascoltiamo più e più volte, come fece quella recensora che ascoltò “RTJ2″ 208 volte – contate da Spotify! – prima di recensirlo…qualcuno ha detto Blema?!).

Si parla di musica, quindi. E comincio subito ad autocontraddirmi: appena aperto il pacchetto la prima cosa che si nota è che il packaging è da spavento. Booklet in carta pesante, foto spettacolari (Sha Ribeiro!), font bellissimo. Una citazione dell'”Ulysses” di Alfred Lord Tennyson (ho googleato, ovviamente…) che non ti aspetteresti da un rapper con la terza media e una citazione da “A Most Violent Year” (che recupererò non appena possibile) che apre anche “Il marchio del condor”. Il pack del CD (vi rimando ai forum di prima per le sbrodolate sui CD graffiati, i corrieri e ancora bla bla bla) ha le foto esterne addirittura tattili. A ‘sto punto passiamo a leggere la tracklist (sì, prima che su supporto fisico “Beats & hate” mi era già arrivato in digitale e comunque Green l’aveva messa fuori qualche giorno prima… oh, vi do l’indirizzo di qualche forum?).

Dodici pezzi. Nessun featuring, tanti dj. Produttori: Lvnar fa la parte del leone, The Ceasars, Big Things, Mace, Cope, Big Joe, Pat Cosmo coadiuvato sempre da Lvnar. Ok, sentiamo. Tante rime, tanta fotta. I marchi di Egreen da sempre. Comunque la vediate, un peso massimo nel Rap, nulla da dire. “Riepilogo 2015” ha un beat spettacolare di Lvnar (ma non faceva la roba mezza Elettronica fighetta? …oh, ti ho iscritto al forum: vai a farci un giro) con basso e pestoni su organo vibrato, rime spacchiuse e poi, per gradire, cut di Snifta e Kamo. Bello! “Shake n bake”, ancora Lvnar. Ancora un beat attuale ma ben piantato nella tradizione: insomma, quello che ci vuole per il Rap di Egreen. Ancora rime da battaglia. Ancora cut, stavolta di Whtrsh. Ottimo! Ma quella sull’arte di accontentare… sarà mica un diss velato… eccheppalle. Non mi pareva velatissimo. “La paura”. Intro parlato… mmmmhhhh… l’extrabeat a me fa tanto 1992. Comunque i cambi di tempo creano dei contrasti che rendono il pezzo bello ricco. A un primo ascolto avevo storto il naso, ma adesso è uno dei miei preferiti. Altro beattone di Lvnar. Beat più classico quello di Big Things, rime killer e cuttoni di Dj MS, pezzone “Goddamn” (almeno per noi nostalgici dei ’90…)! “Stanco”, The Ceasars alle prese con un sample di Leo Nero (!), bel pezzo. “Heads up”, beat teso di Lvnar e metriche serrate, aggiungere i cut di Breeda e servire caldo. Oh, a me ‘sto disco piace! “Sposato”, pezzo di orgoglio. Ancora Lvnar e Dj Fastcut. Bravo Green. “The rockshow”, Mace with the beat rockeggiante e citazioni in tema, spocchia da rapper che sa stare su un palco meglio di tanti altri e una bella passata (<<ve lo ripeto Dio porco non faccio musica/la forma più lontana dal concetto di espressione/ho solo in bocca un fottuto plotone, scemo, ma quale scrittore/non faccio il salvatore della patria con due rime in croce/per favore che sta pantomima è atroce>>) a ‘sto delirio di parallelismo tra rapper e cantautore e/o poeta, come se la dimensione autoriale dovesse nobilitare un genere. Mah. Condivido, Green. Vai avanti.

“Ulysses”, ancora Lvnar (ma che beat, oh! Capo!), niente male per un rapper senza contenuti. Cope fa un beat minimalista che diventa “26 dicembre”, che se non si trattasse di Egreen e quindi non fosse un rapper che non dice nulla avrei proprio l’impressione che sia un pezzo autobiografico in cui quindi ci sono cose personali. Ma no, ho appena letto sul forum che Green non dice un cazzo, mi sarò sbagliato… Comunque, bello anche ‘sto pezzo e un bravo pure a Cope. Con tutto il rispetto per i beatmaker, tutti ottimi, Big Joe ha mollato una roba incommensurabile. E quel grazie Jojo all’inizio ho l’impressione che sia di cuore; “Il marchio del condor” è a mio avviso il brano migliore dell’album, con la partecipazione di Lil Cut. Siamo alla fine, “Il grande freddo” è un momento intimo su un loop di piano a cura di Lvnar e Pat Cosmo. Fine. Registrazione, mix e mastering di Bassi garantiscono che tutto ciò suoni benissimo.

Eh, che dire? Egreen ha mantenuto ciò che prometteva. Del suo Rap non c’è da dire molto: è schietto. Quel che lo rende grande è l’attitudine e se dobbiamo farvi il discorso sull’attitudine siete sul sito sbagliato e state ascoltando il genere sbagliato. “Beats & hate” è un disco che migliora col tempo, io credo lo risentirò anche fra parecchio. Null’altro da aggiungere, bravo Egreen.

Tracklist

Egreen – Beats & hate (Musicraiser 2015)

  1. Riepilogo 2015
  2. Shake n bake
  3. La paura
  4. Goddamn
  5. Stanco
  6. Heads up
  7. Sposato
  8. The rockshow
  9. Ulysses
  10. 26 dicembre
  11. Il marchio del condor
  12. Il grande freddo

Beatz

  • Lvnar: 1, 2, 3, 6, 7, 9
  • Big Things: 4
  • The Ceasars: 5
  • Mace: 8
  • Cope: 10
  • Big Joe: 11
  • Pat Cosmo con la co-produzione di Lvnar: 12

Scratch

  • Dj Snifta e Dj Kamo: 1
  • Whtrsh: 2
  • Dj MS: 4
  • Dj Breeda: 6
  • Dj Fastcut: 7
  • Dj Lil Cut: 11
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