Dj Clue? – Thee American Idol

Voto: 1,5

Clue04Amanti del rap attuale, amanti della roba commerciale, sfregatevi le mani e sorridete: questo disco fa proprio per voi! Voi altri invece mettetevi in ginocchio e pregate Padre Hip-Hop affinché smettano di uscire lavori come questo. Ebbene, se Fuso sembrava allettato dai nomi illustri di “The Professional 2”, qua ragazzi siamo proprio alle solite: non vi aspettavate mica un mixtape farcito di mc’s emergenti, spero?! Come usuale, l’intro è di 15 inutili secondi dove c’è solo la voce urlante di Clue che ci presenta il suo lavoro. Si tratta di 25 tracce di cui 10 sono freestyle e i nomi, dal 2001 al 2004, sono piuttosto cambiati: di vecchie conoscenze ci restano i Mobb Deep, Rah Digga, Busta Rhymes e Beanie Sigel, per il resto sono tutti della G-Unit, crew che in questo tempo ha provveduto ampiamente alla benedizione di Dj Clue, il quale lascia spazio soprattutto a loro deludendo abbastanza le aspettative di chi acquista un cd intitolato “Thee American Idol”.

Riuscendo con tutta la mia buona volontà a soffocare i giudizi più personali, arrivo a sentire la prima traccia che vede la presenza della G-Unit, soprattutto di 50 Cent: non ho idea di che triste momento stesse passando nel periodo di questa registrazione ma qui sembra davvero indispettito, scocciato e, come il resto dei partecipanti, veramente annoiato. E quindi si annoia anche l’ascoltatore; il beat in sé è abbastanza tranquillo, non ha colpe… ma manca veramente l’impegno e purtroppo questo si ripeterà per tanti artisti all’interno della compila, come ad esempio Cam’ron e Rah Digga, da cui magari ci si aspetterebbe qualcosa di carino. In “Poppin’ Off” troviamo una delle vecchie conoscenze sopracitate, ovvero Busta Rhymes, anzi Nu Busta Rhymes!, come ci tiene a specificare Clue che maleducatamente urla sulla voce di tutti gli mc presenti… Dicevamo, Nu Busta Rhymes! e l’invisibile Spliff ci danno un assaggio di quello che più o meno potrebbe uscire da un album della Flipmode Squad in questi anni, il che ce lo confermerà anche Rah Digga, che nel suo “Trust Me” sembra quasi offrirci un freestyle scarsamente impegnato ed un flow molto monotono: rincuoriamoci pensando che pare non essere nei loro progetti un nuovo “Imperial”, perché se questo è lo stile che va di moda tra di loro sarebbe bene evitarne l’acquisto. Intanto siamo circa alla quattordicesima traccia e, chi col latte alle ginocchia, chi con le braccia (e qualcos’altro) che strisciano per terra, ascoltiamo un altro tentativo della G-Unit di riscattarsi da “Call Me”: effettivamente in “I’m So Sorry” 50 Cent pare resuscitare dalla precedente depressione, soprattutto il resto della G-Unit, come flow, fa un lavoro migliore rispetto a prima. Peccato per il lento e malinconico beat, che nel ritornello viene snobbato e coperto da una poco melodica lagna. Il fatto che nemmeno il protetto di Dj Clue, Joe Budden, riesca a dare una nota positiva in “Thee American Idol” la dice lunga. Pur non ottenendo niente da 10 e lode, delle piccole chicche ci sono: si tratta di “Matrix”, pezzo di Paul Cain che preso singolarmente non sarebbe male ma che in questo contesto non c’entra nulla; stesso discorso va ripetuto per la coppia Redman/Fabolous, che poteva funzionare benissimo secondo me, ma in “Blao!” si dimostrano al di sotto delle loro capacità. “Fuck It”, del Team Arliss, sembra invece un lontano richiamo a quello che erano i LOX anni fa: intento poco riuscito ma nel complesso è una traccia abbastanza piacevole, il beat ha qualcosa di francese che contrasta non poco con le voci cupe che lo calpestano.

Indenni dal mixtape di Clue escono sempre i Mobb Deep, con un beat di Alchemist e un flow che ispira tranquillità (costantemente interrotta dagli onnipresenti C’MON YO! YEAH! OOOH!!!): in questo deserto “Where Your Heart At?” è proprio un’oasi. Non troviamo outro perché, per chi non fosse convinto di questo volume, c’è anche il secondo! Forse ciò che stupirà di più lo sfortunato acquirente sarà sapere della popolarità di questo dj che, da molti, è veramente considerato un idolo. A me sembra uno di quei politici sempre pronti a schierarsi dalla parte più lucrosa. Più Desert che Storm

Tracklist

Dj Clue? – Thee American Idol (No label 2004)

  1. Intro
  2. Jadakiss Freestyle
  3. Fabolous Freestyle
  4. Styles P. Freestyle
  5. Crosscountry Connection (Stack Bundles, Game and Joe Budden)
  6. Call Me (50 Cent, G-Unit and Game)
  7. Shut The Fuck Up (Full Song) (Cam’ron)
  8. Where Ya Heart At? (Mobb Deep feat. Alchemist)
  9. Joe Budden Freestyle
  10. Matrix (Paul Cain)
  11. Cassidy Freestyle
  12. Poppin’ Off (Busta Rhymes and Spliff Star)
  13. Sheek Louch Freestyle
  14. That’s My Dude (A-Team)
  15. I’m So Sorry (50 Cent, G-Unit and Game)
  16. Fabolous Freestyle
  17. J-Hood Freestyle
  18. The Truth (Joe Budden)
  19. Beanie Sigel Freestyle
  20. Where I’m From (50 Cent, G-Unit and Game)
  21. Fuck It (Team Arliss)
  22. Trust Me (Rah Digga)
  23. Jimmy (Jimmy Jones)
  24. Blao! (H.K. feat. Fabolous and Redman)
  25. Stack Bundles Freestyle
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Blema