Diamond District – In The Ruff

Voto: 4 +

DDintheruff500L’esordio dei Diamond District va ad allargare il gruppetto formato da Bekay, Fashawn e Finale: tutti e quattro, magari in proporzioni diverse, hanno infatti contribuito a rendere più positivo il bilancio del duemilanove, ricordandoci che per ogni Rakim affetto da senilità galoppante (si veda “The Seventh Seal”) possiamo trovare un mc con idee, capacità ed un buon produttore alle spalle. E spesso la ricerca non è neppure così complicata. Ad esempio basta seguire un beatmaker molto promettente, diciamo Oddisee, per fare la conoscenza di X.O. e yU, ambedue presenti su “Foot In The Door” e “Mental Liberation”, a questo punto le probabilità di imbattersi in “In The Ruff” crescono di parecchio e il gioco è fatto. Per inquadrare correttamente questo disco credo occorrano solo un paio di ascolti e una conoscenza sufficiente della musica Hip-Hop: si tratta di un prodotto (underground, va da sé) orientato al sound tondo degli anni ’90 (non dimentichiamo che Oddisee è membro della Low Budget Crew) e caratterizzato da tematiche prevalentemente adulte, ovvero rivolte a un pubblico più maturo (non in senso strettamente anagrafico) del solito. Vediamo meglio questi due aspetti.

“In The Ruff” gode di una produzione molto solida, basata in buona parte sull’equilibrio tra cassa e rullante (“Streets Won’t Let Me Chill”, “Back To Basics”, “Get In Line” e “Make It Clear” picchiano giù durissimo), i campioni, in genere tagliati su due o quattro misure, seguono l’andatura decisa dei beat, punteggiandola con melodie sobrie (“Something For Ya’ll”, “The District”, “Get In Line”) o, specie verso il finale, un po’ più morbide (“Off The Late Night”, “First Time”). In altre parole, al puro virtuosismo si è preferita la linearità, in un certo senso il rigore, l’insieme è perciò omogeneo e non presenta cedimenti di particolare rilievo (tanto per essere chiari, “The Shining”, prodotta da Dunc, pur mancando di originalità non possiamo comunque definirla un disastro); volendo fare un paragone (da prendere però con un bel paio di pinze), “In The Ruff” segue idealmente la scia di “Travel At Your Own Pace” dei Y Society poiché, come quest’ultimo, riporta alla luce un certo modo di fare Hip-Hop senza tuttavia doverlo ricalcare alla lettera.

Complimenti a Oddisee, dunque; complimenti che chiaramente vanno divisi coi restanti due terzi dei Diamond District. Come chiarito anche nel loro blog (<<the idea was to create a mid-90’s boom-bap themed record for the DC, Maryland & Virginia metropolitan area>>), i DD si fanno portavoce della middle class di colore cui in sostanza appartengono, “In The Ruff” è allora una sorta di concept album che ne descrive la realtà e le difficoltà quotidiane, proiettando con intelligenza le asprezze della strada (troppo spesso condite da retorica ed esibizionismo) nel vivere comune di tanti. Per la verità, ciò rischia di tradursi in una monotonia che cresce un po’ alla volta e in seguito al sommarsi degli ascolti, specie se consideriamo che – tolto l’intro – abbiamo quattordici tracce strutturate tutte nella medesima maniera e completamente prive di featuring; in ogni caso si tratta di una sbavatura che non può certo sminuire la buona prestazione dei Diamond District. Diciamo, semmai, che ci autorizza ad aspettarne un ritorno di (almeno) pari qualità.

Tracklist

Diamond District – In The Ruff (Oddisee Music/Mello Music Group 2009)

  1. Intro
  2. Streets Won’t Let Me Chill
  3. Who I Be
  4. Back To Basics
  5. I Mean Business
  6. Get In Line
  7. In The Ruff
  8. The Shining
  9. The District
  10. Make It Clear
  11. Off The Late Night
  12. Let Me Explain
  13. First Time [Feat. Steve Smith]
  14. Something For Ya’ll
  15. Hologram

Beatz

  • Oddisee: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 12, 13, 15
  • Dunc: 8
  • Slimkat78: 11
  • Kev Brown: 14