Delinquent Habits – Freedom Band

Voto: 4

delinq03500Un ritmo tribale, un fischietto, una base veloce e coinvolgente e subito spanglish in rima: questo è l’inizio del quarto lavoro della band bilingual per eccellenza, i Delinquent Habits, che si sono guadagnati rispetto all’interno del Rap game rimanendo fedeli al loro sound marchio di fabbrica, prodotto come sempre dal fenomenale O.G. Style e colmo di richiami a sonorità latine che non stancano mai, anzi continuano ad essere un piacevole diversivo nel panorama ormai sfatto dalle classifiche del Rap americano. Quello che risulta dalla mente creativa di O.G., uno dei produttori a mio avviso più sottovalutati in circolazione, e dalle rime di Ives e di Kemo (qui alla sua ultima presenza nel gruppo) è un album fresco, con diversi spunti interessanti e soprattutto elaborato, sudato e diverso, accattivante.

Come spiegare altrimenti l’elaborata introduzione sonora che porta allo sviluppo del beat di “This Right Here”, che sembra una canzone interamente suonata? E tutti i piccoli accorgimenti di strumentazione magistralmente campionata dei quali ci si accorge solo ad un ascolto attento e ripetuto? Ecco, probabilmente “Freedom Band” è come dovrebbe essere un normale album di Hip-Hop. O meglio, come usava essere un album di Hip-Hop: concepito con un senso e ragionato al di là delle vendite sicure. Partiti dunque con la scoppiettante “Straight Up”, che non può non farvi muovere, si continua con la stordente bellezza di “U Don’t Owe Me”, fatta da un ritmo singhiozzato e da uno splendido campionamento per il ritornello, e con “Nighttime Play”, densa d’atmosfera che ingloba racconti ed esperienze delle notti nel barrio della Lower East Side.

Le produzioni forti tornano d’attualità in “Downtown” e “24”, dove il suono contemporaneo trova la perfetta complementarietà con i fiati latini ed in “Everyday”, dove un accattivante beat è sostenuto da un sottofondo che libera una chitarra dal sapore molto caliente; “O.G. Scratch” è il piacevole ritorno in un disco Hip-Hop del classico pezzo dedicato al Dj, che scatena le sue abilità di miscelatore e scratcher facendo riemergere un concetto sepolto da moltissimi rappers e mai più riesumato. Ci sono tuttavia anche dei difetti, ci mancherebbe, che risiedono nello spegnersi graduale del disco nelle ultime quattro tracce, non all’altezza delle precedenti, e nella ripetitività dei chorus di Ives in quasi tutte le canzoni, che ne sgonfia un pochino l’intensità; peccatuccio veniale che nel complesso può andare in secondo piano.

Questo è un disco che ha nella produzione il suo punto d’impatto forte, un punto in meno vanno in generale alle rime, i cui temi festaioli ed urbani non variano molto dalle puntate precedenti ma che tutto sommato sono sempre quelle che hanno distinto i Delinquent Habits in quel micro-genere che loro stessi hanno contribuito a creare, il Latin Rap. “Freedom Band” resta un esempio da seguire di originalità e lavoro di neuroni, un’altra avventura blaxican da ascoltare con un sottofondo musicale che se chiudi gli occhi ti porta direttamente nei quartieri latini di Los Angeles. Merry Go Round.

Tracklist

Delinquent Habits – Freedom Band (Ark21 Records 2003)

  1. Straight Up
  2. Freedom Band
  3. Info
  4. U Don’t Owe Me
  5. This Right Here
  6. Nighttime Play
  7. Downtown
  8. Everyday
  9. 24
  10. O.G. Scratch
  11. I Can’t Forget It
  12. Hey Tell ‘Em
  13. Take It All Away
  14. The Last Song

Beatz

All tracks produced by O.G. Style

Scratch

All scratches by O.G. Style

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